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Open Fiber: 1,7 mld per la transizione digitale del Sud

Open Fiber: investiti 1,7 miliardi di euro a favore della transizione digitale nel Mezzogiorno e nelle aree bianche

L'incontro “Futuro Digitale - Rete unica per lo sviluppo del Sud”, organizzato dalla SLC Cgil a Napoli, ha permesso di affronatre temi chiave che riguardano il rilancio del Mezzogiorno e la necessaria transizione digitale del territorio. Francesco Nonno, Direttore Regolamentazione e Affari Europei di Open Fiber, ha partecipato all'evento in veste di relatore, mostrando l'interesse del Gruppo nell'investire ulteriormente nel Sud Italia. Il piano di investimento sviluppato da Open Fiber ha portato alla mobilitazione di  circa 1,7 miliardi di euro in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, di cui 1,1 miliardi già spesi per cablare 4,6 milioni di unità immobiliari. I servizi di connettività di ultima generazione sono già aperti in 53 città di medie e grandi dimensioni delle aree nere in oltre mille comuni più piccoli e remoti delle aree bianche.

Francesco Nonno, Direttore Regolamentazione e Affari Europei di Open Fiber, ha dichiarato: “Open Fiber oggi conta 14,7 milioni di unità immobiliari coperte dalla sua rete a banda ultralarga in tutto il Paese grazie a un investimento complessivo di 14 miliardi di euro. L’azienda sta dando un contributo importante al rilancio del Sud Italia: in termini di offerta di posti di lavoro e per quanto riguarda la costruzione di una infrastruttura a banda ultralarga in fibra ottica di ultima generazione, che consenta a cittadini, pubbliche amministrazioni e imprese di sfruttare tutte le opportunità offerte dal digitale”.

Le principali città del Mezzogiorno sono coperte", prosegue Nonno "Basti pensare a Napoli, Lecce, Palermo o Catania, dove i tassi di penetrazione della rete ultrabroadband sono di gran lunga superiori alla media italiana. Il nostro obiettivo è realizzare città intelligenti e borghi connessi, restituendo al Sud un ruolo di primissimo piano anche sul piano tecnologico per attrarre nuovi investimenti, nuove professionalità e opportunità di lavoro”.

La Campania ricopre un ruolo fondamentale nel piano di Open Fiber; al 30 settembre scorso, l’azienda ha coperto nelle principali città della regione circa 740 mila unità immobiliari per un investimento complessivo di 210 milioni di euro. A Napoli, in particolare, la copertura raggiunge 414 mila unità immobiliari con un tasso di conversione del 38%, grazie a un investimento diretto di 120 milioni di euro. Le unità immobiliari partenopee raggiunte dalla fibra ottica FTTH di Open Fiber rappresentano oltre il 95% delle case, uffici e insediamenti produttivi dell’intera città. Procedono anche i cantieri nelle aree bianche: si contano circa 270 mila unità immobiliari connesse con 259 comuni chiusi e 70 attualmente in lavorazione.

Il Mezzogiorno è contemporaneamente oggetto di un nuovo intervento di infrastrutturazione tecnologica, secondo le indicazioni del Piano Italia a 1 Giga varato dal Ministero della Transizione digitale. Piani pubblici e privati sono attivi per rinnovare completamente le infrastrutture di telecomunicazioni, così da restituire a tutta la popolazione un servizio di connettività sempre più efficiente. Del resto, le connessioni in fibra ottica sono più stabili e produttive rispetto alla versione in rame, proprio perché meno soggette a interruzioni e inconvenienti tecnici. Hanno costi di manutenzione più bassi e garantiscono un servizio di maggiore qualità per i clienti finali. La fibra è poi più sostenibile del rame, poiché consente un’efficienza energetica superiore pur garantendo emissioni di CO2 di gran lunga inferiori. 

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