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Ora il dentista visita on line. Telemedicina e odontoiatria, finalmente

Anche il Recovery plan prevede lo sviluppo di queste nuove modalità di cura

La telecomunicazione nuovo mezzo per la prevenzione e la cura della salute odontoiatrica: a proporre per la prima volta in Italia visite del dentista in video è l'odontoiatra Federica Demarosi che spiega: "Il dentista non è più solo chiamato a trapanare, impiantare, sradicare, ma è bene rivolgersi allo specialista per periodici 'tagliandi di manutenzione' proprio allo scopo di limitare gli interventi chirurgici e/o strumentali. E per questo approccio la telemedicina è l'ideale".

La dottoressa Demarosi sostiene insomma un metodo operativo odontoiatrico che dice basta al puro interventismo: "La maggior parte dei problemi dei denti e della bocca si possono evitare quasi al 100% con una buona prevenzione".

Da anni studi approfonditi hanno dimostrato che un dente sano o curato conserva la sua funzione masticatoria ed estetica per tutta la vita. Non a caso, negli scavi archeologici si rinvengono arcate dentarie perfettamente conservate dopo secoli.

L'obiettivo non può esser quindi solo la longevity degli impianti, ma piuttosto deve essere quella dei propri denti. "E per questo - speci&ca l'odontoiatra - occorreva creare una modalità di contatto dentista- paziente più pratica e dialettica".

Il servizio della dottoressa Federica Demarosi è offerto attraverso il sito www.addentalasalute.com. Non si tratta di un monitoraggio a distanza di esami, come già avviene per malati cardiaci e diabetici, ma di vera e propria clinica, pur da remoto e  senza strumentazione.

Basta prenotarsi e si riceve un link da cliccare per entrare nello studio virtuale della dottssa Demarosi. L'odontoiatra piacentina ha trent'anni di esperienza in ospedale, università e di aggiornamento continuo; il suo curriculum presenta inoltre frequenti pubblicazioni sulle più accreditate riviste nazionali e internazionali insieme a un'intensa attività convegnistica.

Le premesse della sua offerta sono già nelle direttive del Ministero, con particolare riferimento al Patto per la salute 2024-2016, dove si davano le linee di indirizzo nazionale per la telemedicina. Lo stesso recovery plan prevede l'ampio sviluppo di questa modalità di gestione del paziente.

Secondo quei principi guida si può dire pertanto che la teleodontoiatria: umanizza la cura, eliminando il classico 'terrore del dentista' che diventa un volto sorridente aldilà di uno schermo; permette un consulto specialistico alla popolazione italiana e straniera che per motivi vari, di isolamento, di età, di handicap, di viaggio per lavoro/vacanza, etc., si trova a non avere  facile accesso a un buon livello di strutture.

Non ultimo, il servizio promosso  dalla dottoressa Demarosi contiene l'avanzare delle malattie croniche e potenzialmente letali -  in crescita nella popolazione - come il tumore delle mucose e il diabete, consentendo di individuarne i primi sintomi o di verificare nel tempo alcune precondizioni. "Pochi sanno per esempio - avverte Demarosi - che spazzolare bene i denti tiene lontano il diabete".

La teleodontoiatia, quale modello di 'Medicina di iniziativa', sempre secondo i parametri ministeriali, soddisfa le nuove istanze dei pazienti in termini di assistenza, di informazione e di attenzione, "con percorsi di cura vicini alla persona, sicuri, accoglienti e senza dolore".

E' essa stessa Telemedicina specialistica e Televisita, quale "atto sanitario in cui il medico vede e interagisce a distanza con il paziente" in un rapporto di 'alleanza terapeutica', e permette eventualmente pure la Telecooperazione sanitaria ovvero "l'assistenza fornita da un medico o altro operatore sanitario ad un altro medico o altro operatore sanitario impegnato in un atto sanitario".

"L'OMS prevedeva  la diminuzione delle carie nei bambini (no all'80% entro il 2020 e l'Italia è vicina al traguardo. Possiamo mirare agli stessi risultati per gli adulti", dichiara la dottssa Federica Demarosi, de6nita 'l'odontoiatra dello stile di vita', un'altra versione del dentista classico, che, ricorda l'esperta, "è pur sempre l'inventore dell'anestesia!".