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PMI, KPMG report: trend UE in crescita nel mercato delle sigarette illecite
Verdeaux (PMI): “I dati restituiscono una fotografia degli ultimi 15 anni dove si ha un calo nel consumo complessivo ma un incremento sul consumo illecito"
Inoltre, “l’elemento che sorprende dei prodotti contraffatti è che questi non vengono realizzati fuori dall’Europa, ma al suo interno e in particolare nell’ovest Europa, come in Belgio”, aggiunge Verdeaux. “Occorre guardare a due Europe, non soltanto una. Da una parte abbiamo la realtà che si delinea nel sud Europa, che storicamente possiede dati importanti sul consumo illecito di sigarette, come il Portogallo, la Grecia ma anche l’est Europa con Romania e Polonia”.
Lo scenario italiano offre invece dei dati molto incoraggianti, con solo il 2,3% del mercato illecito nella sua totalità. L'Italia si conferma dunque lo Stato più virtuoso in questi termini: nonostante l’inflazione spinga i consumatori alla ricerca del risparmio, i volumi di sigarette illecite, pari a 1,4 miliardi di sigarette, restano praticamente invariati rispetto al 2021, segno di un’efficace azione di controllo e repressione da parte delle forze dell’ordine. Al contrario, la Francia rappresenta un problema molto significativo con il 47%, che ora, insieme al Belgio ha raggiunto livelli del mercato illecito di sigarette senza precedenti. Nel caso della Francia è come se si parlasse di una realtà a sé, perché da sola costituisce quasi la metà dell’intero mercato illecito nell’Unione Europea.
Ci sono delle azioni che possono essere messe in atto per incentivare i consumatori a non ricorrere all’illecito, come spiega Gregoire Verdeaux, Vicepresidente per le Relazioni Esterne di Philip Morris International: “Occorre avere presente che guardiamo a una popolazione di fumatori che, per la maggior parte, dispone di modeste risorse e per questo non credo abbiamo alcun piacere a dover ricorrere al mercato nero. Per questo motivo, è necessario agire con un radicale approccio sulla tassazione, specie in quei Paesi dove l’incremento del mercato illecito ha toccato punti fin troppo alti, come la Francia e il Belgio, dove appare evidente che l'innalzamento delle tasse ha portato risultati contrari a quelli sperati”.
“Oltre a questo bisogna guardare alle forze dell’ordine e alla loro efficacia sul tema, come accade in Italia, dove Philip Morris ha stipulato un Memorandum of Understanding con i Carabinieri. La sola via d’uscita per i fumatori è ovviamente smettere o perlomeno scegliere le alternative al fumo di sigaretta, come i prodotti senza combustione che presentano un’esposizione minore alla tossicità. Queste rappresentano il futuro, vision che ha anche PMI e che sempre più Paesi stanno recependo come migliore alternativa. Questo è il motivo per cui stiamo incoraggiando i governi ad adottare questa soluzione o potremmo trovarci di fronte ad una problematica potenzialmente senza fine”.