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Sostenibilità: “Incontri di… Affari” svela le sfide di aziende e consumatori
Prosegue il ciclo di eventi organizzato da Affaritaliani.it: focus del secondo appuntamento, sostenibilità e transizione green
Alfonso ha poi tenuto a sottolineare che una società come Comin&Partners, che accompagna le aziende verso una maggiore affidabilità anche sul piano della sostenibilità e dell’attenzione all’utente, ha il compito di offrire un ventaglio di opportunità così che le imprese possano poi scegliere il percorso sostenibile migliore.
Le parole di Eleonora Mariano, responsabile ufficio progetti Pefc Italia, ad Affaritaliani.it
Nel percorso di avvicinamento alla transizione verde, il consumatore gioca un ruolo sempre più importante. Non solo le imprese devono ragionare sullo sviluppo di iniziative sostenibili, ma devono anche imparare a comunicare con l’esterno per incentivare i consumatori a fare altrettanto. Eleonora Mariano, Responsabile Ufficio Progetti Pefc Italia, ha proposto un esempio pratico attraverso il racconto della certificazione forestale offerta da Pefc Italia: “La nostra certificazione forestale trasmette al consumatore un messaggio chiaro: il prodotto che stai acquistando viene da foreste gestite in modo sostenibile, legale e consapevole. Quello che facciamo è mettere in atto campagne di comunicazione e sensibilizzazione, anche attraverso gli oltre 900 mila ettari di foreste certificate e più di mille aziende certificate, che fanno capire che a parità di prezzo un prodotto che ha il nostro marchio è un prodotto rispettoso dell’ambiente, delle comunità locali e di chi lo ha realizzato”.
Nonostante il lavoro svolto ogni giorno da imprese e consumatori, c’è ancora molto da fare per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. “Parlando di foreste, l’aspetto che ancora oggi genera maggiori criticità è quello legato alla pianificazione. Solo il 18% delle foreste in Italia è pianificato, mentre la restante parte non ha un piano di gestione o una visione per il futuro”, ha raccontato Mariano. “Dall’altra parte, un altro grande problema è quello dell’importazione illegale o non tracciata. Abbiamo un forte bisogno di legno e di carta, che spesso importiamo perdendo la possibilità di creare filiere locali virtuose, con costi ambientali non sempre conosciuti. Si stima che in Europa circa il 20% di materiale legnoso che importiamo sia di origine illegale; un dato che dovrebbe portare ad una presa di coscienza e a un bisogno di responsabilizzazione da parte del singolo consumatore che, attraverso la nostra certificazione, può scegliere invece di fare una scelta etica, corretta e sostenibile”.