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Tumore alla prostata metastatico, Pfizer lancia la campagna MEN’S PRO
Oppi (Pfizer): "È nostra responsabilità sensibilizzare la popolazione: ringraziamo la Nazionale Italiana di Rugby ed Europa Uomo per questa iniziativa"
Tumore alla prostata metastatico, Pfizer: al via la campagna MEN’S PRO, in collaborazione con Europa Uomo e la Federazione Italiana di Rugby
Si è tenuta oggi a Milano, presso il Palazzo dei Giureconsulti, la conferenza stampa di lancio della nuova campagna MEN’S PRO, promossa da Pfizer in collaborazione con Europa Uomo e la Federazione Italiana di Rugby. Obiettivo della campagna è sostenere la corretta informazione e sensibilizzare il grande pubblico sui rischi del tumore alla prostata. È fondamentale abbattere il muro che gli uomini tendono a costruire intorno a sé dopo la diagnosi, e Pfizer mira a diffondere la consapevolezza tra pazienti e caregivers che - nonostante la partita sfidante - grazie a una squadra multidisciplinare composta da esperti, si possono adottare strategie di gioco efficaci, atte a raggiungere la meta e vincere.
Il messaggio che Pfizer si propone di veicolare è chiaro: attraverso il parallelismo con lo sport del rugby, si vuole porre l'accento sull'importanza di far sentire i pazienti parte di una squadra. Infondere coraggio e far capire loro che non sono soli, delineando tramite una comunicazione chiara ed efficace i ruoli di tutti coloro che sono al fianco dei pazienti per vincere la partita.
Proprio per questo motivo, sono intervenuti nel corso della conferenza stampa, Biagio Oppi, Direttore della Comunicazione di Pfizer Italia; Sergio Bracarda, Presidente Nazionale Società Italiana di Uro-Oncologia; Alberto Briganti, Professore Ordinario di Urologia Università Vita-Salute San Raffaele; Simona Donegani, Psicoterapeuta e consulente in sessuologia, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori; Riccardo Caccialanza, Responsabile Coordinatore Area Nutrizione Clinica, IRCCS Ospedale San Raffaele; Claudio Talmelli, Presidente Nazionale EUROPA Uomo. Ognuno ha fornito il proprio prezioso punto di vista, tassello di una strategia di gioco volta a garantire una buona qualità di vita al paziente che riceve la diagnosi.
"Essendo impegnati nella ricerca di soluzioni terapeutiche proprio nell’ambito del tumore alla prostata metastatico", ha dichiarato Oppi, "è nostra precisa responsabilità promuovere azioni di sensibilizzazione verso la popolazione, in particolare quella maschile: ringraziamo la Nazionale Italiana di Rugby ed Europa Uomo per questa importante iniziativa che abbiamo sostenuto con convinzione. L’oncologia è per noi strategica: abbiamo infatti concentrato il 40% dei nostri investimenti in Ricerca e Sviluppo sull’avanzamento di terapie innovative contro il cancro, con oltre 45 programmi in sviluppo e più di 25 nuove indicazioni in arrivo nei prossimi anni".
Il carcinoma prostatico è il tumore più frequente nella popolazione maschile nei Paesi occidentali e, in Italia, rappresenta il 19,8% di tutti i tumori maschili, con 41.000 nuove diagnosi nel 2023. Ad oggi, sono 564.000 gli Italiani che convivono con una diagnosi di tumore della prostata e di questi oltre il 5%, come dato di prevalenza, soffre della sua forma più grave, il tumore della prostata metastatico. Tra i pazienti con malattia metastatica, inoltre, il 66,1% ha sviluppato la forma resistente alla castrazione.
“MEN’S PRO si colloca in continuità con le iniziative di Pfizer dedicate all’oncologia, che sta diventando il nostro focus aziendale”, ha proseguito Oppi, primo a prendere la palla nel corso della conferenza stampa. Secondo il Direttore della Comunicazione di Pfizer Italia, promuovere la consapevolezza tra i pazienti, i caregivers e nel grande pubblico, dovrebbe essere responsabilità sociale di ogni grande azienda farmaceutica.
MEN’S PRO è online da oggi con un mini-sito web (www.menspro.it) sul quale sono state caricate preziose testimonianze degli esperti: clinici, specialisti e membri dell'organizzazione dei pazienti. Oltre ai canali digitali, la campagna si articolerà attraverso altre iniziative di sensibilizzazione.
"Per i pazienti con tumore della prostata, e per chi se ne prende cura, l’informazione è davvero la prima medicina", ha precisato Claudio Talmelli, Presidente Nazionale Europa Uomo. "La nostra Associazione rappresenta la principale rete di informazione su questa neoplasia in Italia e in Europa e, oltre a tutelare i diritti dei pazienti e a organizzare per loro attività di sostegno, promuoviamo iniziative di sensibilizzazione su prevenzione, diagnosi precoce e cure multidisciplinari proprio come MEN’S PRO. Grazie al coinvolgimento della Nazionale Italiana di Rugby, sport tradizionalmente legato alla salute uro-genitale maschile, vogliamo dimostrare che, anche con una diagnosi di tumore alla prostata, la partita è tutta da giocare. E che pazienti e caregiver possono davvero contare sull’appoggio di una squadra forte in cui, proprio come nel rugby, ognuno ha il proprio ruolo in relazione agli altri e alla tattica da attuare".
L'intervista di affaritaliani.it a Simona Donegani, Psicoterapeuta e consulente in sessuologia, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori
"Quando si parla di paziente metastatico, o che riceve comunque una diagnosi di tumore, l'impatto psicologico all'inizio implica sempre l'angoscia", ha dichiarato a margine dell'evento Simona Donegani, Psicoterapeuta e consulente in sessuologia, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Sarebbe importante, quindi, secondo Donegani, accompagnare la persona all'interno di un percorso di recupero della sua qualità di vita: il paziente deve tornare ad essere consapevole delle sue risorse.
"Per quanto riguarda il paziente con tumore alla prostata, nello specifico, è fondamentale incoraggiarlo a chiedere aiuto, in quanto, a volte, una certa visione del maschile e della virilità potrebbe portare a non riconoscere l'impatto emotivo della diagnosi, e quindi a chiudersi e isolarsi". Il lavoro, spiega Donegani, sarebbe quello di spostare la percezione dell'arco temporale da parte della persona, così che possa tornare a vivere il qui ed ora.
"Facilmente", conclude la Psicoterapeuta, "la malattia diventa una malattia della famiglia, o della coppia. A volte la persona che ha la malattia fisica non è quella che soffre di più. Spesso, chi è accanto cerca di spingere l'altro a superare i suoi limiti, ma ci sono dei tempi da rispettare".
L'intervista di affaritaliani.it a Riccardo Caccialanza, Responsabile Coordinatore Area Nutrizione Clinica, IRCCS Ospedale San Raffaele
Riccardo Caccialanza, Responsabile Coordinatore Area Nutrizione Clinica, IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, ha spiegato ai microfoni di affaritaliani.it l'importanza della nutrizione in ambito di prevenzione: "La nutrizione, che sta finalmente assumendo un riconoscimento importante anche a livello scientifico, si inserisce nel discorso più ampio dello stile di vita. È importante che da una campagna come MEN'S PRO di Pfizer, provengano messaggi concreti e coerenti con la letteratura scientifica".
I primi fattori di rischio, ha spiegato Caccialanza, sarebbero sovrappeso e obesità: "Bisogna, innanzitutto, cercare di dare i giusti strumenti, e tra quelli più importanti c'è il counseling nutrizionale. Oggi viviamo in un mondo di disinformazione e di speculazioni. Noi dobbiamo cercare di supportare i pazienti e di dare dei messaggi chiari". Caccialanza prosegue ponendo l'accento sull'importanza della qualità dell'alimentazione, che dovrebbe essere priva di prodotti processati e ultra-processati.
"Quando è presente la patologia il paziente non va lasciato solo di fronte al bombardamento mediatico cui è sottoposto, ma va guidato. Ci sono molti centri di nutrizione clinica che lavorano in sinergia con i reparti di oncologia", prosegue. Eventi come la conferenza stampa organizzata da Pfizer, sarebbero fondamentali anche per dare dei messaggi di rassicurazione e qualche consiglio pratico.
Infine, Riccardo Caccialanza ha spiegato che è importante partire sin dall'infanzia per educare alla prevenzione: "Nel mondo occidentale un bambino su tre è sovrappeso, il lavoro da fare in questa direzione è molto. Ad oggi, il vero problema è la disinformazione".