Economia

Nvidia e Asml, chi sono i due giganti dei chip che comandano anche in Borsa

di Redazione Economia

Notissima l'azienda americana, molto meno quella olandese che si occupa della produzione delle attrezzature per stampare i chip

Nvidia e Asml, i due giganti dei chip che comandano anche in Borsa

Il potere dell'IA generativa deriva ancora dal software, dai vasti quantitativi di dati con cui viene addestrata e dagli algoritmi che ne guidano il funzionamento. Questo è quanto riporta Affari&Finanza. Tuttavia, simile al cervello umano, anche l'IA sintetica richiede un hardware sofisticato. Si tratta di neuroni di silicio, microchip, per cui l'industria dell'IA ha sviluppato un appetito insaziabile. La produzione di tali componenti è dominata da due aziende di fatto monopoliste. 

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Il primo tra questi giganti dei chip è Nvidia, un'azienda multinazionale americana che progetta i processori più utilizzati per l'addestramento dei grandi modelli di IA. Tutti, dalle grandi aziende tecnologiche ai governi, stanno cercando di acquisire il maggior numero possibile di tali chip, e a seguito delle vendite e dei profitti record, Nvidia ha superato i due trilioni di dollari di capitalizzazione, diventando la terza azienda al mondo dopo Microsoft e Apple. Il secondo protagonista - definito "la società più importante di cui non avete mai sentito parlare" - è Asml, un'azienda olandese che si trova un gradino sopra nella filiera poiché produce le attrezzature necessarie per "stampare" i chip più piccoli e avanzati, tra cui quelli di Nvidia. Anche Asml ha recentemente registrato un aumento degli ordini, del fatturato e del valore, che si avvicina ai 400 miliardi di dollari, posizionandosi come la terza azienda in Europa dopo la danese Novo Nordisk e Lvmh. Mentre si attende di vedere chi tra Microsoft, Google e le altre vincerà la corsa all'oro del software per l'IA, la sfida dell'IA come hardware ha già due vincitori. E auguri a chi pensa di sfidarli, visto che nei loro prodotti-gioiello sono sedimentati decenni di innovazioni e intuizioni vincenti. 

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Prendiamo Nvidia: il fondatore e CEO Jen-Hsun "Jensen" Huang, di origine taiwanese, è stato tra i primi a credere nella rivoluzione dell'IA. Huang ha compreso il potenziale e ha orientato gli sforzi dell'azienda verso questo settore. La cooperazione con i programmatori ha portato allo sviluppo di una piattaforma software - CUDA - che ottimizza l'utilizzo delle risorse di calcolo. Il risultato è che Nvidia oggi detiene tra il 70% e il 90% del mercato dei chip per l'IA, venduti a prezzi di circa 40 mila dollari l'uno. La forte domanda ha costretto Huang ad assicurare che gli ordini saranno evasi in modo imparziale. Nvidia è una società "fabless", che progetta i chip e affida la produzione alle "fonderie" come la taiwanese Tsmc. Questo modello consente margini elevati e una rapida scalabilità della produzione. Una strategia vincente che nei prossimi anni sarà messa alla prova dalla concorrenza agguerrita. Le "fonderie" di chip avanzate, capaci di produrre i processori più piccoli e più potenti necessari all'IA, sono poche, come la taiwanese Tsmc, Samsung e presto anche Intel. Ma i macchinari necessari a produrli sono forniti principalmente da un'unica azienda, l'olandese Asml. Questi scanner ultravioletti profondi (DUV) e la nuova generazione a ultravioletti estremi (EUV) sono descritti come "le macchine più complesse mai costruite", e hanno un prezzo di circa 200 milioni di euro. Così come la storia di Nvidia, anche quella di Asml è radicata nel passato, essendo nata nel 1984 come spinoff di Philips. Tuttavia, la complessità della sua attività la rende una sorta di grande consorzio tecno-industriale. Addirittura la geopolitica sottolinea l'importanza dell'hardware in quest'era dell'IA. Gli Stati Uniti hanno imposto restrizioni alle esportazioni di chip e macchinari di ultima generazione verso la Cina, mettendo in evidenza il ruolo fondamentale che l'hardware gioca in questo settore.