Economia
Open Fiber, ricavi in crescita (+24%). Ma rimane lo scoglio delle perdite
I conti della società sono in miglioramento, anche se rimane ancora il nodo debito. Ma le banche approvano i nuovi finanziamenti
Opne Fiber, come stanno i conti
I conti di Open Fiber migliorano ma il nuovo piano industriale, secondo Il Sole 24 ore, indicherebbe il break even al 2032. A parlare così sarebbe uno studio di Equita, che però in molti hanno valutato "vicino" agli interessi di Kkr. In realtà, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, il break even non è ancora stato comunicato da Open Fiber perché ancora non è stato approvato il piano industriale. Quello che attualmente rimane evidente sono che anche il 2023 si è chiuso con una perdita: sono state pari a 296 milioni contro i 260 attesi dagli analisti, a causa di un aumento degli oneri finanziari.
Il debito è arrivato a 5,5 miliardi, in linea con le attese, a cui si sommeranno i nuovi finanziamenti richiesti alle banche per circa 2 miliardi e un altro miliardo tra banche e soci (Cdp al 60% e Macquarie al 40%). Sì, perché gli istituti di credito hanno dato via libera a una nuova tranche di finanziamenti che permetteranno di proseguire con il piano di "cablaggio" delle aree bianche.
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Ai primi di luglio comunque verrà comunicato il nuovo piano industriale. Ad oggi si sa che Open Fiber ha connesso oltre 14 milioni di unità immobiliari ma purtroppo i clienti non decollano anche perché la nuova rete in fibra realizzata non arriva fin dentro le abitazioni (come quella in rame) e dunque c'è un ulteriore costo per l'attivazione dell'utenza che, a seconda dei casi, viene diviso tra nuovi clienti e gestori.
Al momento gli utenti che, tramite i gestori di tlc, utilizzano la rete di Open Fiber sono pari a 3 milioni: 300mila clienti in più rispetto a fine 2023. I ricavi restano crescono del 24%, sotto le previsioni degli analisti che attendevano un +26%. In pratica il fatturato è stato di 582 milioni di euro a fronte di investimenti notevoli. Nel 2022 i capex sono stati pari a 1.6 miliardi, in linea con il livello del 2022 anche se gli analisti pensavano a un’accelerazione, visti gli impegni di copertura su aree bianche e aree grigie, che arriverà - è l'auspicio - con i nuovi finanziamenti.
Sullo sfondo rimane il futuro di Open Fiber: alcuni sono pronti a scommettere che la soluzione dovrebbe essere quella di riuscire a portare a termine la fusione con la rete dell'ex-monopolista che si appresta a essere scorporata e venduta a Kkr e al Mef. Sarebbe un vantaggio anche per la nuova Tim che si occuperà solo dei servizi fissi e mobili, oltre a quelli alle imprese e di Tim Brasil. La realizzazione di un’unica infrastruttura dovrebbe infatti portare nelle casse di Tim altri 2 miliardi di euro (il famoso "earn-out" contenuto nell'accordo siglato con Kkr).