Economia
Patuelli: “Rimborso di vecchi prestiti? Non può avvenire con garanzie statali"
Antonio Patuelli (presidente Abi): “Dl liquidità, giudizio? Ho fatto un fioretto...”
Di fronte all'ingente peso del debito pubblico italiano, preesistente all'emergenza coronavirus, "ho capito la logica delle istituzioni, ovvero: non vi erano risorse da distribuire immediatamente ed è stato inventato questo meccanismo delle garanzie su anticipazioni di liquidità, perché costava meno allo Stato e in più perché le garanzie al di sopra dei 25.000 euro producono delle commissioni per chi lo dà, cioè Mcc e Sace" ha detto il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, a 24Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24. Alla richiesta di un giudizio sul fatto che le responsabilità siano state scaricate sulle banche, Patuelli ha risposto ironicamente: "Ho cercato di fare un fioretto nella settimana santa, dato che il decreto è uscito nella settimana santa".
Il rimborso di vecchi prestiti non garantiti con quelli garantiti dallo Stato "è una sostituzione che l'Abi ha specificato non può avvenire", ha chiarito Patuelli, parlando del dl liquidità. "C'è una possibilità in un altro articolo del decreto liquidità di effettuare delle ristrutturazioni a richiesta del cliente con un aumento di prestiti di almeno il 10%. - ha aggiunto - La norma nella sua complessità è ampia e ha molte possibilità, il problema è che va applicata in combinato disposto con tutte le complesse normative precedenti e la semplificazione che sta arrivando deve ancora entrare in vigore. Entrerà immagino intorno al 7-8 giugno, quando andrà in Gazzetta Ufficiale".
"Ci sono dei problemi, non nego l'evidenza, non sono il capo della Vigilanza. Non ho elementi di controllo o repressione sulle banche", ha ancora spiegato Patuelli in merito ai ritardi nell'erogazione dei finanziamenti da 25.000 euro alle imprese. "Saranno risolti i problemi quando l'emendamento (al dl imprese, ndr) sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale e quindi ci saranno procedure semplificate con assunzione di responsabilità da parte di chi le ha", ha aggiunto.
"Quando c'è un incendio e il coronavirus è stato, ed è tutt'ora un grande incendio, sono dell'avviso che bisogna correre con i secchi a spegnerlo e non fare polemiche”, ha sottolineato Patuelli aggiungendo che "non ho fatto polemiche perché ritengo che le polemiche rallentano lo spegnimento dell'incendio. Il 27 febbraio riunii di urgenza il Comitato di presidenza dell'Abi in cui abbiamo avviato una moratoria chiusa il 6 di marzo prima del decreto del governo".