Pensioni, bomba pronta ad esplodere. L'Ue: servirà una Fornero-bis
Con il rapporto di primavera "Ageing Report 2018", la Commissione Ue sta per sottolineare che il picco di spesa previdenziale sul Pil salirà al top nel 2040
E questo perché la nostra economia si pianterà: crescita del Pil allo 0,7% in media nei prossimi anni, anziché all’1,2% stimato dalla Ragioneria, contributo degli immigrati regolari ridotto di un terzo (con le politiche migratorie di Lega e 5Stelle il calo è assicurato), occupazione e produttività asfittiche, invecchiamento della popolazione galoppante e scarso ricambio generazionale.
Per la Commissione europea (il Fondo monetario è addirittura più pessimista) l’arrampicata alla vetta della spesa pensionistica partirà già nel 2020, con almeno 10-15 anni di anticipo rispetto alle proiezioni italiane, bruciando in 10 anni i risparmi generati dall'intervento in materia del governo Monti.
Ecco perché la correzione di rotta va attuata sin da subito, nella prossima legge di Stabilità. Figuriamoci, quindi, mandare in pensione la riforma che come sottolineato la scorsa settimana anche dalla Bce creerebbe seri problemi ai conti pubblici.
C'è da dire però che che la spesa previdenziale in senso stretto contiene anche quella per assistenza che va dagli assegni per invalidità ad interventi vari e vale circa l'11% del Pil. Ma delle due l'una. O si toccheranno gli assegni pensionistici oppure il welfare. In ogni caso nella prossima manovra, già corposa e blindata, le scoppiettanti promesse del Centrodestra e pentastellate (dalla Fornero al reddito di cittadinanza e dall'introduzione della flat tax ai contributi alla natalità e alle famiglie) andranno alquanto ricalibrate.