Economia
Pensioni, cumulo gratuito contributi: ok circolare Inps, ma ATTENZIONE

Novità pensioni: il cumulo gratuito è in vigore, ma attenti alla fregatura. Quello che bisogna sapere prima di scegliere se aderire
Pensioni, via libera la cumulo gratuito dei contributi per chi ha carriere discontinue
La possibilità di cumulo gratuito è divenuta realtà per molti lavoratori in attesa da tempo della circolare Inps, N°. 60 del 16.03.2016, che permette di accedere alla pensione sommando senza oneri i contributi presenti in varie gestioni pensionistiche.
Cumulo contributivo gratuito, la circolare
La circolare sul cumulo gratuito dei contributi conferma la possibilità di unificare in un unico trattamento pensionistico i contributi versati in gestioni previdenziali diverse anche per ottenere la pensione di anzianità e non solo quella di vecchiaia. Con successiva circolare verranno diramate le istruzioni applicative delle disposizioni in argomento con riferimento ai casi di cumulo dei periodi assicurativi non coincidenti anche presso le Casse professionali.
Cumulo gratuito, come funziona: attenzione alle fregature
Ma dove si può nascondere la fregatura? Cumulo gratuito è una gran bella parola e sembra che siano in tanti i lavoratori interessati ma come ogni provvedimento di carattere pensionistico emesso da diversi anni a questa parte anche il cumulo gratuito dei contributi nasconde aspetti penalizzanti.
Chi usufruirà del cumulo gratuito dei contributi, infatti, non solo avrà un calcolo delle pensioni svantaggioso rispetto a quello previsto in caso di ricongiunzione ai sensi della vecchia e assai cara Legge 29/79 (dal 2011 onerosa), a causa del cosiddetto calcolo pro-quota, dove ogni gestione è tenuta a versare l’ammontare della parte di pensione calcolata in base ai contributi e alla retribuzione di riferimento, ma può vedere allontanarsi anche di parecchi anni il versamento della liquidazione di fine servizio o di fine rapporto.
Secondo la circolare sul cumulo gratuito dei contributi, il pagamento è previsto a partire da un anno dal compimento del diritto alla pensione di vecchiaia i cui requisiti sono attualmente 66 anni e 7 mesi, requisiti destinati ad aumentare in conseguenza del famigerato meccanismo dell’adeguamento della speranza di vita introdotto dalla cosiddetta Legge Fornero. Da quel momento l’Inps avrà tempo novanta giorni per procedere alla liquidazione dell’indennità di fine lavoro comunque si chiami.
Occorre fare bene i calcoli se conviene accettare di pagare l’onere previsto per la ricongiunzione dei contributi pensionistici secondo le norme e gli oneri della Legge 29/79, oppure cumulare gratuitamente e attendere anche diversi anni per ricevere la meritata “liquidazione” nonché intascando una pensione mensile con molte probabilità calcolata in modo penalizzante rispetto all’ipotesi precedente.
Meglio non essere affrettati e prendersi il tempo di comprendere a fondo i vari aspetti della questione che al momento ci appare come il solito provvedimento all’italiana: quello che vede una mano dare e l’altra prendere.