Economia

Pensioni, ipotesi proroga di Quota 103 anche senza riforma: cosa succede

Pensioni news/ Quest'anno potrebbero essere coinvolti 41mila lavoratori per una spesa di 2 miliardi di euro entro il 2025

Pensioni, Quota 103 potrebbe essere prorogata al 2024 ma non c'è accordo sulla riforma del sistema pensionistico

Dato che non c'è accordo sulla riforma delle pensioni, il governo Meloni starebbe valutando la proroga al 2024 di Quota 103. Come sempre il nodo riguarda le coperture. Tra le ipotesi più accreditate c'è quella di introdurre Quota 41 che permetterebbe l'uscita dal lavoro con 41 anni di contributi a prescindere dall'età. Questa sarebbe l'opzione preferita dalal Lega. La mossa che premia soprattutto chi ha lavorato molto giovano dovrebbe costare secondo le stime dell'Inps più di 4 miliardi il primo anno per poi arrivare a 75 miliardi in dieci anni. Per buona parte della maggioranza di Governo si tratta di un investimento troppo importante.

Pensioni Quota 103, ultime notizie 

Quota 103 prevede la possibilità di andare in pensione a 62 anni con 41 anni di contributi al 31 dicembre 2022 o maturati tra il primo gennaio 2023 e il 31 dicembre 2023. Secondo l'Ufficio parlamentare di bilancio circa 41mila lavoratori nel 2023 dovrebbero uscire dal mondo del lavoro con questa modalità per una spesa di oltre 2 miliardi di euro nel triennio 2023-2025.

Pensioni Quota 41, ultime notizie

Quota 41 ha accolto il favore anche di Cgil, Cisl e Uil in quanto permetterebbe "alle lavoratrici e ai lavoratori di poter scegliere quando andare in pensione, senza penalizzazioni per chi ha contributi prima del 1996, a partire dai 62 anni di età e anche consentendo il pensionamento con 41 anni di contributi a prescindere dall’età". Venerdì 17 marzo la premier Giorgia Meloni sarà al Congresso della Cgil proprio per discutere del tema delle pensioni. Si ventilava l'ipotesi che Quota 41 poteva essere introdotta già nel 2024 ma dato il mancato accordo dovrebbe slittare di un anno. L'obiettivo è sempre quello di evitare il ritorno della legge Fornero, che prevede l'uscita a 67 anni di età con 41-42 anni di contributi.