Pensioni, svolta quattordicesima: si cambia. Pensioni minime e APE, novità
RIFORMA PENSIONI, quattordicesime e mimine, si cambia. Ma non per tutti. APE, Rita... tutte le novità
Pensioni, novità quattordicesima. Ecco le cifre
Per quanto riguarda la riforma pensioni "prevedere nella prossima legge di Bilancio un incremento della quattordicesima è la misura più giusta e più facile da realizzare: si potrebbe anche ipotizzare di alzare il tetto fino agli assegni da 1.000-1.200 euro mensili, ai quali erogare la quattordicesima". Lo ha detto Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.
PENSIONI: DAMIANO, INCREMENTO 14ESIMA MISURA PIÙ GIUSTA
"La quattordicesima ai pensionati istituita dal Governo Prodi nel 2007 è stata una operazione di giustizia sociale a vantaggio di coloro che ricevevano un assegno mensile non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo e con un'età di almeno 64 anni. All'epoca furono coinvolti circa 3 milioni di pensionati (con un costo di 1,2 miliardi di euro all'anno) che, con il tempo, si sono ridotti, oggi, a 2 milioni di percettori". Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera. "Contemporaneamente - prosegue - il Governo dell'epoca ha bloccato per un anno l'indicizzazione delle PENSIONI superiori ai 4.000 euro lordi mensili: una redistribuzione dall'alto al basso e solidale che ha passato l'esame della Corte Costituzionale, a differenza del blocco dell'indicizzazione realizzato dal Governo Monti". "Inoltre - spiega Damiano -la normativa del 2007 sulla quattordicesima ha tenuto conto dei contributi versati e non è uguale per tutti (gli scaglioni sono 3: circa 300, 400 e 500 euro all'anno per contributi fino a 15 anni, 25 e oltre 25): un altro accorgimento che ha tenuto giustamente conto della vita contributiva dei pensionati".
PENSIONI, no aumento delle pensioni minime. Dietrofront. Meglio la quattordicesima
Intanto è arrivato il dietrofront del Governo Renzi sulle misure che avrebbero dovuto portare all'aumento delle Pensioni minime di 500 euro. I sindacati la ritengono troppo onerosa e ingiusta, visto che che questi assegni spsso non sono coperti dai contributi versati durante gli anni lavorativi.
Ecco perchè i sindacati hanno vinto sull’aumento degli assegni al minimo che Matteo Renzi aveva caldeggiato nelle ultime settimane. E' ‘dietro front’. Tra l'altro l’intervento sulle minime, sotto forma di estensione del bonus da 80 euro o di assegno aggiuntivo, costerebbe troppo. Pericolosa politicamente l’idea di circoscrivere l’intervento usando il filtro dell’Isee, ossia il riccometro che misura reddito e patrimonio dell’intero nucleo familiare. In crescita le quotazioni dell’intervento sulle quattordicesime (l’assegno di luglio per chi prende fino a 750€ mese). A differenze delle minime, nel calcolo dell’assegno di luglio che può arrivare fino a 500 euro tiene conto di quell’anzianità contributiva richiamata dai sindacati sin dalle origini dei vari tavoli di confronto.
PENSIONI, APE E RITA
APE - Anticipo Pensionistico con finanziamento bancario assicurato rimborsabile in vent'anni - secondo Il Sole 24 Ore i primi ad essere interessati saranno i lavoratori rimasti senza contratto e che a gennaio hanno i requisiti per l'accesso all'Ape, cioè 63 anni e almeno 20 di contributi versati. E' un prestito ponte cui i lavoratori che hanno aderito a un fondo pensione possono accedere per avere un reddito nei due o tre anni di attesa della pensione di base.
RITA, l'anticipo verrebbe agevolato fiscalmente, dato che il prelievo sostituivo è del 15% massimo e del 9% minimo (con un decalage dello 0,3% l'anno per ogni anno di adesione al fondo pensione superiore ai 15 anni). Allo stesso attuale delle cose se un lavoratore chiede un anticipo della rendita ha un prelievo del 23% se la motivazione è diversa da quella per cure sanitarie o il finanziamento dell'abitazione principale (casi in cui la tassazione è al 15%). Al contrario se la rendita complementare si prende con la pensione di base la tassazione è quella Irpef e dipende dallo scaglione di reddito di appartenenza.
PENSIONI, I DETTAGLI SULLE ULTIME NOVITA': QUATTORDICESIMA E MINIME
Pensioni, addio Isee e si va dritti verso la quattordicesima. Nel complesso lavoro di stesura della legge di Stabilità, al capitolo pensioni, i tecnici di Palazzo Chigi e del ministero dell'Economia pare si stiano orientando verso un intervento sulle quattordicesime, l’assegno in più incassato a luglio da chi prende fino a 750 euro al mese, accantonando invece l’aumento degli assegni delle pensioni minime. Quelli da 500 euro al mese, che erano stati inizialmente gettonati dal presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Quello che non andrebbe secondo gli stretti collaboratori del premier, che hanno così aperto alle indicazioni dei sindacati, sarebbe il troppo complicato filtro del riccometro, l'Isee che misura reddito e patrimonio dell’intero nucleo familiare. Le associazioni di rappresentanza dei lavoratori avevano contestato l’intervento sulle minime perché in buona parte dei casi quel tipo di assegno non è coperto dai contributi versati nel corso della vita lavorativa.
Aumentarle tutte senza distinzioni non sarebbe stato equo. Inoltre, l'intervento sulle pensioni minime, attraverso un'estensione del bonus da 80 euro o con un assegno aggiuntivo, costerebbe troppo alle casse dello Stato. Con la quattordicesima, l’assegno arriverà a un milione di persone in più, alzando da 750 a 1000 euro al mese l’asticella massima per averne diritto, con un piccolo aumento, non più del 20 %, anche per chi la q uattordicesi ma la prende già.