Pensioni minime verso l'aumento. Penalizzazioni Ape, i punti della riforma - Affaritaliani.it

Economia

Pensioni minime verso l'aumento. Penalizzazioni Ape, i punti della riforma

Pensioni minime, torna l’ipotesi di aumento nella riforma

Pensioni minime, torna l’ipotesi di aumento. L’incremento delle pensioni minime riguarderebbe un milione di cittadini. Le penalizzazioni dell'Ape: ridotta del 2,9% per chi è senza lavoro o è disabile o ne ha uno a carico. Tra il 4,5% e il 6,9% per l’anticipo volontario.

Riforma pensioni allo studio del governo. Torna l’ipotesi di aumento delle pensioni minime, ovvero quelle da 500 euro al mese, che non compariva nel menù delle misure possibili concordato a fine luglio fra governo e sindacati. Finora, per aiutare chi è già in pensione, le idee sul tavolo erano due: l’estensione della 14esima, l’assegno in più incassato dai pensionati a basso reddito, e l’innalzamento della no tax area, la soglia al di sotto della quale non si pagano tasse. Il punto - scrive il Corriere della Sera - è che il presidente del Consiglio Renzi considera i due interventi un po’ macchinosi. E ha chiesto di fare un sondaggio sull’aumento delle minime, suo vecchio pallino, alla ripresa degli incontri con i sindacati, la settimana prossima. La strada, però non è semplice. Oggi la pensione minima viene incassata da 3,5 milioni di italiani. Anche un piccolo aumento finirebbe per pesare molto sulle casse dello Stato. Estendere a tutti il bonus da 80 euro, come Renzi aveva detto all’inizio dell’anno, costerebbe 3,5 miliardi di euro. Troppo, visto che il pacchetto pensioni non dovrebbe superare i due miliardi e deve contenere uscita anticipata e ricongiunzioni gratuite.

Ma ci sono diversi correttivi possibili. Il numero delle persone coinvolte scende a 2,3 milioni, se si escludono i pensionati che prendono la minima ma poi hanno altre entrate previdenziali, come la reversibilità. E diminuirebbe ancora usando l’Isee, l’indicatore della situazione economica, che taglierebbe fuori i pensionati al minimo che però hanno un certo patrimonio immobiliare oppure un coniuge con un reddito alto. In questo modo il numero delle persone coinvolte potrebbe scendere intorno al milione, e la spesa intorno al miliardo: numeri simili a quelli dell’intervento sulla 14esima.

Forse non a caso un intervento sulle minime e non sulla 14esima, che «in 7 casi su 10 va a persone che povere non sono» viene suggerito anche dal presidente dell’Inps Tito Boeri, intervistato dal Sole 24 ore.

Altre due novità arrivano dall’Ape, che consentirà di andare in pensione tre anni prima ai nati fra il ‘51 e il ‘53. La penalizzazione dell’assegno dovrebbe essere tra lo 0 e il 2,9% l’anno per chi è rimasto senza lavoro oppure è disabile o ne ha uno a carico. Mentre sarà più pesante, tra il 4,5% e il 6,9%, per chi sceglie volontariamente di lasciare il lavoro in anticipo. Prima della legge di Bilancio dovrebbe arrivare un decreto ministeriale per far partire gli accordi con banche e assicurazioni. Giovedì ci sarà un incontro fra Confindustria e sindacati: verrà firmato un documento che chiede un intervento per i 30 mila lavoratori delle aree di crisi. Dal primo gennaio non avranno più cassa integrazione in deroga e mobilità.