Economia

Pensioni: Quota 100-Quota 41 e 62 anni, sindacati all'attacco del governo

Pensioni Quota 100, Quota 41, Ape Sociale allargato, Quota 98: news sulla riforma della previdenza

Pensioni: Quota 100-Quota 41 e 62 anni, sindacati all'attacco del governo

Quota 100 pensioni sta per scadere (ma la Lega di Salvini non si arrende): il 31 dicembre si avvicina e si scalda il dibattito sulla riforma della previdenza. Da quota 41 per tutti (ossia in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica) all'Ape Sociale rinforzata, passando per una flessibilità in uscita e quota 98: le ipotesi sul tavolo sono tante e i sindacati chiedono un confronto al governo Draghi. Lo spettro dello scalone di 5 anni e delle pensioni di anzianità (a 67 anni) spaventa molti lavoratori. Vediamo le ultime news (senza dimenticare: l'allarme inflazione che pende sulla riforma pensioni, servono 4 miliardi per le rivalutazioni) con le richieste di Cisl e Cigl al governo.

Pensioni Quota 100: Cisl, legge bilancio introduca flessibilità e quota 41 per tutti

La Cisl manda un segnale forte al governo in vista della riforma pensioni che dovrà andare oltre quota 100 permettendo ai lavoratori di avere un'uscita anticipata dal mondo lavoro (dai 62 anni di età anagrafica a quota 41). Vediamo cosa ha detto il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga.

"Con la prossima legge di bilancio e' necessario prevedere un intervento sulla previdenza che, partire dalla flessibilita' nell'accesso alla pensione, tenga presenti le varie istanze proposte dalle organizzazioni sindacali nella piattaforma unitaria. Questa - spiega Ganga - e' la richiesta che faremo domani anche al Parlamento in sede di audizione con la Commissione Lavoro della Camera. E' preoccupante che nella Nadef non si riscontri alcun riferimento alla necessita' di interventi sul tema delle Pensioni che interessa milioni di lavoratori e lavoratrici i quali non possono essere lasciati nell'incertezza".

"Con la prossima scadenza di quota 100 - fa notare il sindacalista - e' indispensabile prevedere la possibilita' di andare in pensione a partire dall'eta' di 62 anni e per chi ha iniziato a lavorare presto con 41 anni di contributi senza vincoli sull'eta'. Inoltre, come abbiamo gia' detto piu' volte, bisogna prestare particolare attenzione a chi svolge lavori usuranti e gravosi e in questo senso pensiamo che la Commissione di studio abbia fatto un buon lavoro nel cercare di ampliare, sulla base di criteri oggettivi, la platea delle professioni che possono rientrare in queste categorie ma di certo non e' sufficiente l'allargamento dell'Ape sociale". "Inoltre - prosegue Ganga - non possiamo dimenticare le donne, la cui previdenza e' stata particolarmente penalizzata dalle riforme degli ultimi anni; chi svolge lavori di cura e i giovani a cui e' importante dare fiducia nel futuro anche prevedendo una pensione contributiva di garanzia che assicuri un assegno pensionistico adeguato, modulato sui contributi versati, anche in caso di discontinuita' lavorativa elevata". E' poi indispensabile, secondo la Cisl, sostenere la previdenza complementare tramite la leva fiscale, favorendo in particolare le adesioni dei giovani. E' anche necessario prevedere una rivalutazione piu' corretta delle Pensioni che sia in grado di far recuperare potere di acquisto alle prestazioni e allargare la platea e l'importo della quattordicesima per i pensionati con redditi piu' bassi, "a maggior ragione oggi - conlcude Ganga - quando l'incremento delle tariffe di gas ed energia rappresenta, per le famiglie ed i pensionati in particolare, motivo di grande preoccupazione".(

Pensioni Quota 100 e poi? Cgil, Ape sociale allargata non basta. Governo ci convochi, non sottovaluti problema

Riforma pensioni: la Cgil chiede al Governo Draghi di aprire un confronto. "Non basta l'allargamento della platea dell'Ape sociale" di cui si e' parlato negli ultimi mesi. Quota 100 scadrà fra tre mesi e fra 15 giorni ci sarà il termine per la presentazione da parte del Governo del disegno di legge di Bilancio e - secondo quanto sottolinea il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli - non c'e' ancora nessuna convocazione e questo è un "fatto grave". Mercoledì 6 ottobre i sindacati saranno a un'audizione alla Camera sui provvedimenti sulla previdenza all'esame del Parlamento. "Stanno sottovalutando il problema - spiega Ghiselli - sarebbe opportuno che ci convocassero. Oltre all'allargamento dell'Ape sociale e alla proroga di Opzione donna bisogna ragionare sulla flessibilita' in uscita dopo i 62 anni e sui 41 anni di contributi. A questo punto la maggior parte delle persone che esce dal lavoro lo fa con il sistema di calcolo della pensione prevalentemente o completamente contributivo". Chi ha ancora il retributivo fino al 2011 avendo cominciato a lavorare prima del 1978 e ha avuto una carriera continua dovrebbe raggiungere quest'anno la pensione anticipata grazie ai contributi.