Economia
Pensioni quota 102 (e quota 41) per superare Quota 100: bufera. Riforma news
Pensioni quota 100 cancellata? Da quota 102 a quota 41, passando per l'Ape Sociale allargato e quota 63... Riforma notizie
Pensioni quota 102 (e quota 41) per superate Quota 100: bufera. Riforma news
Quota 100 pensioni sta per chiudere il suo triennio (venne introdotta dal governo Lega-M5S): ma poi cosa accadrà? Come evitare lo scalone di 5 anni rischiando di passare dall'uscita lavorativa a 62 anni a quella a 67? Tante le ipotesi. Si parla di Ape Sociale allargata, quota 41 per tutti (ossia in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica) o anche quota 102 (38 anni di contributi, con la possibilità di ritirarsi però a 64 anni) e quota 63 (che piace all'Inps). Elsa Fornero però è negativa sul tema. Vediamo cosa ha detto.
Pensioni quota 102 e quota 41 dopo quota 100? "Sarebbe un errore". Riforma news
"Quota 100 non è una riforma pensionistica ma semmai una controriforma, parziale, limitata nel tempo. Di fatto una specie di trappola a scapito di quelli che maturano i requisiti poco dopo la sua scadenza. E' chiaro che serviva uno scivolo prima, forse bisognava intervenire già l'anno scorso». Lo sottolinea l'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero in un'intervista alla 'Stampa' segnalando come "quello delle PENSIONI è un terreno dove tutti alzano la loro bandierina, dai diritti acquisiti alle aspettative da non rinnegare, dimenticandosi tendenzialmente quelli che verranno, cioè i giovani". "Quando si parla di PENSIONI - osserva - il primo pensiero dovrebbe andare al tasso di occupazione: siamo agli ultimi posti in Europa eppure il nostro sistema pensionistico incoraggia le uscite. L'esatto contrario di quel che serve oggi". Per la Fornero Quota 102 o 41 "riprodurrebbero quella ingiustizia nei confronti delle nuove generazioni rispetto alle quali noi stiamo sempre a piangere salvo poi non essere mai conseguenti. Non solo non sarebbe saggio, ma sarebbe ripetere politiche del passato che non mi pare abbiamo fatto bene al Paese". Sul Reddito di cittadinanza l'ex ministro osserva che "qualche risultato buono è stato ottenuto, ma sulle politiche attive ha clamorosamente fallito. Il reddito di cittadinanza ha molti difetti, però rispondeva all'esigenza di contrastare la povertà e per noi che veniamo da un decennio che ha visto due grandi crisi - e l'Italia non si è ancora ripresa neanche dalla prima - resta importante. Ma ora è anche importante crescere per creare nuova occupazione, ma per farlo è importante che non si sprechino i soldi".
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