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Economia
Pil Eurozona, stime in rialzo: nel 2021 crescita del 4,4%, nel 2022 +4,5%

La stima di crescita dell'Eurozona viene vista al rialzo dall'indice azionario statunitense S&P: ci sarà un balzo del 4,4% durante questo anno e del 4,5% nel 2022, rispetto al 4,2 e 4,4% delle precedenti previsioni. Questo perché gli esperti intravedono un effetto più consistente degli stimoli fiscali nell'ambito del piano del Pnrr, e una contrazione più debole del Pil nel I trimestre. In un report, S&P spiega che la ripresa si sta spostando verso i servizi dopo esser partita dall'industria, dato che la maggior parte delle restrizioni all'attività economica e hanno alimentato la propensione al risparmio.   

"Le cicatrici a lungo termine per l'economia saranno probabilmente limitate dalla risposta coordinata dell'Europa in materia di politica fiscale e monetaria" si legge nel report nel quale si prevede che i piani di Recovery potrebbero far aumentare il Pil tra l'1,3% e il 3,9% nell'eurozona nei prossimi cinque anni, "a beneficio di paesi come Grecia, Portogallo, Italia e Spagna, e riducendo il divario economico nella zona euro". 

Insomma, ora il driver chiave della ripresa sono i consumi: peraltro risulta che il reddito lordo delle famiglie dell'Eurozona è aumentato dello 0,17% nel 2020 nonostante un calo del 6,5% del PIL reale. "Stimiamo che le famiglie europee abbiano accumulato un eccesso di risparmio di circa 12 punti percentuali del reddito disponibile (300 miliardi di euro o 2,7 punti percentuali del PIL) l'anno scorso, rispetto a una tendenza che avrebbe prevalso senza la pandemia.

Queste riserve sono probabilmente aumentate ulteriormente nel primo trimestre del 2021. Non tutti questi risparmi in eccesso sono facilmente spendibili, dato che solo un terzo risultano essere contanti e depositi bancari. Rimane impegnativo capire quanto velocemente e come le famiglie lo spenderanno.   

Per S&P, "il passaggio a un'ampia ripresa si sta manifestando nel mercato del lavoro, con un aumento dei posti di lavoro anche nei settori più colpiti come la vendita al dettaglio e l'ospitalità, confermando la nostra visione di una ripresa ricca di posti di lavoro e per questo ci aspettiamo che l'occupazione dell'eurozona si riprenda ai suoi livelli pre-COVID entro la secondametà del 2022". Più in generale, "dal nostro punto di vista, la dimensione del piano sarà sufficiente a limitare le cicatrici a lungo termine di questa crisi e a chiudere l'output gap dell'eurozona entro il 2024". 

Leggi anche:"Consumi, come tagliare la bolletta rispettando l’ambiente"

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