Economia
Pir: Del Vecchio, Catella e le Coop, i big dell'immobiliare brindano coi Piani
Leonardo Del Vecchio, cooperative “rosse” e Manfredi Catella fanno il tifo per l’estensione dei Pir al comparto immobiliare
Una storia molto diversa è quella di Igd (quasi 750 milioni di capitalizzazione), operatore specializzato nel settore commerciale che vanta un portafoglio valutato 2,21 miliardi di euro distribuito su 11 regioni italiane con una presenza anche in Romania, a seguito dell'acquisizione, nel 2008, del 100% di Winmarkt, una catena di 14 centri commerciali. Igd vede tra i suoi azionisti di riferimento le cooperative "rosse" Coop Alleanza 3.0 (al 40,92%) e Unicoop Tirreno (col 12,03%), ma questo non ha impedito che nel 2014 tra i soci rilevanti, con una partecipazione del 5%, si affacciasse anche il "re degli hedge fund", George Soros, uscito la scorsa primavera azzerando la partecipazione fino a quel momento detenuta da Soros Fund Management.
Ancora diverso il business di Coima Res (300 milioni di capitalizzazione), società che piace molto anche a Equita Sim (è di oggi la conferma del "buy" sul titolo con un prezzo obiettivo di 9,1 euro, di oltre mezzo euro superiore alle quotazioni attuali) e che svolge attività di acquisizione e gestione di patrimoni immobiliari, prevalentemente costituiti da immobili a destinazione commerciale, finalizzate alla generazione di redditi da locazione. Il portafoglio della società fondata e guidata da Manfredi Catella e controllata da Qatar Holding Llc (azionista "sponsor" col 40,1% del capitale) si è sviluppato a partire dal nucleo originale costituito dal dal Vodafone Village, valutato 200 milioni di euro, e da un centinaio di filiali di Deutsche Bank, conferite dal fondo sovrano del Qatar.
Al momento dello sbarco a Piazza Affari, lo scorso anno, Catella è stato chiaro: l'obiettivo di Coima Res è di "acquisire dimensioni comparabili a quelle delle principali Siiq europee", investendo tra il 60% e il 70% del portafoglio in immobili che producano rendimenti da canone di locazione, mentre il restante 30%-40% sarà destinato a edifici con finalità di trading. Già lo scorso anno è stata porta a termine una prima serie di acquisizioni tra cui un immobile di pregio a Via del Corso a Roma e del quartier generale di Bnp Paribas a Piazza San Fedele a Milano, ma anche Palazzo Turati, la sede della Fondazione Feltrinelli e l'ex sede Inps a Via Melchiorre Gioia. Ma la campagna acquisti è conseguita anche quest'anno, facendo salire il valore del portafoglio a 580,3 milioni, con una superficie netta affittabile di 155.494 metri quadri, mentre la società dovrebbe ancora avere una capacità di investimento residua di 100 milioni di euro.
Luca Spoldi