Economia

Pirelli, la Cina vuole i pieni poteri. Il governo Meloni pensa al golden power

di Redazione Economia

Sottratta al socio Camfin anche la nomina dell'Ad. Tutte le leve strategiche in mano al Partito Comunista. Palazzo Chigi è alle prese col delicato dossier

Pirelli, Tronchetti Provera e il pressing di Xi Jinping sul gruppo

La Cina ha messo gli occhi su Pirelli, Pechino sta attuando una serie di mosse per togliere poteri alla gestione italiana e aumentare quelli del Dragone. Si scalda - si legge su La Stampa - il dossier sul nuovo patto dei soci cinesi di Sinochem in Pirelli, all'esame del dipartimento di palazzo Chigi che valuta il golden power e che domani ascolterà in audizione Pirelli e Camfin, dopo aver già sentito i rappresentanti del Dragone. Ma dai documenti in possesso del governo emergerebbero criticità sempre più palesi per la rilevante richiesta di ingerenza sulle strategie e l’operatività del gruppo. Ricavi per 6,6 miliardi, utile di 436 milioni, 31.300 dipendenti, 18 stabilimenti in 12 Paesi, 4,6 miliardi il valore di Borsa, la società guidata da Marco Tronchetti Provera e controllata dal 2015 insieme al gruppo di Stato cinese Sinochem, sta correndo un grave rischio: l’isolamento nei mercati occidentali a causa del brusco cambio di rotta del socio cinese.

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Pechino - prosegue La Stampa - avrebbe chiesto che tutte le unità aziendali del gruppo adottino "linee guida del ventesimo Congresso in materia di lavoro e talenti professionali, volte ad aumentare il livello di controllo politico e la composizione dei quadri dirigenziali". E inoltre "viene sollecitata l'integrazione dei sistemi informatici delle controllate Pirelli in Cina con i sistemi di Sinochem per consentire la condivisione simultanea delle informazioni". Il dossier è reso più spinoso dalla soglia di attenzione altissima sulle attività dei grandi gruppi cinesi in tutta Europa. La prudenza con la quale la premier Giorgia Meloni ha di recente affrontato il tema del Memorandum tra Italia e Cina sulla cosiddetta “Via della Seta”, è segno della grande delicatezza che circonda il dossier.