Economia

Pnrr, sfogo di un ministro: "Ritardi incolmabili, bisogna rinunciare a 100mld"

Trattativa in salita con Bruxelles: "Il problema non sono i governi ma il sistema Italia che non è in grado di assorbire quel volume di investimenti"

Pnrr, Bruxelles contesta tre obiettivi: il nodo stadi di Firenze e Venezia

L'Italia è in grande difficoltà sul Pnrr, tra crediti incagliati e ritardi sugli obiettivi ormai sono troppi i nodi da sciogliere con Bruxelles e la situazione rischia di precipitare. Il clima di tensione è tale - si legge su La Stampa - da spingere un importante ministro del governo ad una previsione fosca: "I ritardi del Piano nazionale delle riforme sono incolmabili e non dipendono nemmeno dall’incapacità dei governi. È il sistema a non essere in grado di assorbire quel volume di investimenti. Se fossi in Giorgia Meloni, convocherei una conferenza stampa, annuncerei che l'Italia non ce la fa, e chiederei all'Europa o una dilazione dei tempi, o un dimezzamento dei fondi. Dei 209 miliardi previsti ne possiamo utilizzare forse cento". Dietro un formalissimo comunicato inviato da Palazzo Chigi il problema ieri è venuto allo scoperto. «Abbiamo concordato di prolungare di un mese la valutazione per consentire alla Commissione di completare le attività tecniche di campionamento e verifica».

Il mese in più a cui fa riferimento il governo - prosegue La Stampa - è il tempo necessario a valutare il raggiungimento degli obiettivi del secondo semestre 2022, in virtù dei quali l’Italia dovrebbe ricevere l’ultima rata (venti miliardi di euro) del Recovery Plan. Ebbene, per i tecnici di Bruxelles ci sono almeno tre cose che non vanno: le riforme delle concessioni aeroportuali, delle reti di teleriscaldamento, l’ammissibilità dei finanziamenti di due investimenti, per i nuovi stadi di Firenze e Venezia. Qui la nota di Palazzo Chigi è maliziosa: gli interventi «sono stati selezionati attraverso la procedura di gara del 30 giugno 2022», ovvero quando al governo c’era ancora Mario Draghi. «Si stanno accorgendo ora della congruità di questi investimenti?», dice un esponente di Fratelli d’Italia che chiede l’anonimato.