Economia
Politecnico di Milano: presentato il nuovo Piano Strategico 2020-2022
Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano: “Caparbi e capaci davanti all’emergenza”
Politecnico di Milano, presentato il nuovo Piano Strategico 2020-2022: Competenze e creatività elementi essenziali per progettare il futuro
Si è tenuto oggi l’evento di presentazione del Piano strategico del Politecnico di Milano: “Il nuovo piano strategico del Politecnico di Milano: competenze e creatività per progettare il futuro”.
La prima stesura del Piano Strategico 2020-2022 del Politecnico di Milano risale alla fine del 2019, prima della diffusione del contagio da Covid e delle sue drammatiche conseguenze.
Il Ministero dell’Università e della Ricerca intendeva conoscere la programmazione delle università e il Politecnico di Milano ha interpretato la sua richiesta traducendo un adempimento interno in un impegno pubblico, disegnando una mappa per orientare il percorso dell’Ateneo tra le sfide, i vantaggi e le insidie del prossimo triennio.
Di fronte allo scenario pandemico, il Politecnico di Milano ha reagito. Le necessarie misure del “distanziamento sociale” hanno fornito una nuova prospettiva, quella della didattica “a distanza”, che ha permesso agli oltre quarantamila studenti dell’Ateneo di terminare regolarmente l’anno accademico 2019- 2020. Il senso del dovere e il valore dell’impegno hanno fatto in modo che si aprissero le porte dei laboratori alle imprese e alle istituzioni in prima linea. La voglia di guardare avanti ha portato il Politecnico di Milano a progettare nuovi scenari per la ripartenza da sottoporre al decisore politico.
La pubblicazione del Piano Strategico è stata quindi rinviata, per poi rileggerlo a distanza di mesi con occhi nuovi e una diversa consapevolezza.
La pandemia ha messo alla prova l’approccio dell’università, rafforzandolo. Perché la visione dell’Ateneo è correttamente fondata sull’individuo, sul valore della persona, sulla responsabilità collettiva.
C’è stata, nella giornata di oggi, un’attenta fase di ascolto e di confronto con numerosi attori: imprese e istituzioni, locali e internazionali; università italiane e straniere; studenti di oggi e di ieri. La riuscita degli obiettivi fissati dipende dalla partecipazione, dal sostegno e dal contributo di tutti i soggetti attivi nel contesto economico e decisionale. Bisogna ripartire da questo senso di comunità e di condivisione per rimettere in piedi il Paese.
Per ripensare il ruolo dell’istituzione universitaria e la sua missione, che non è semplicemente quella di trasmettere e rinnovare il sapere, ma di formare cittadini preparati e responsabili: la classe dirigente di domani. Tre anni rappresentano un arco temporale limitato per un’istituzione chiamata, per sua stessa natura, a una progettualità di lungo respiro, si è scelto di essere ambiziosi nella convinzione che destino dell’università sia strettamente legato a quello del Paese. C’è consapevolezza della responsabilità che il Politecnico di Milano ha assunto affinché il suo futuro possa essere d’aiuto a quell’Italia che vuole guardare avanti, all’Europa e al mondo.
Il Piano Strategico 2020-2022 del Politecnico di Milano riflette l’immagine di un’istituzione culturale che intende ricoprire un ruolo d’alto profilo; che decide di mettere al servizio della crescita le proprie competenze per sfruttare le occasioni aperte dalla tecnologia, vera protagonista della contemporaneità; per trasformare i rischi in opportunità; per riscoprire nell’identità europea l’unica via possibile per trainare lo sviluppo delle comunità locali. Orgogliosa di poter offrire il proprio contributo, oggi più che mai necessario. Prima università tecnica italiana, tra i simboli di Milano, nel definire le linee strategiche del prossimo triennio, il Politecnico ha tracciato chiaramente la propria missione. Quella di un’università leader in Europa, capace di cogliere le sfide dell’innovazione per affrontare i grandi temi della società di domani.
Piano strategico Politecnico di Milano 2020/2022: L'intervista a Fabrizio Sala, Vice Presidente Lombardia di Affaritaliani.it
Fabrizio Sala, vice presidente regione Lombarida ad Affaritaliani.it: “Il nuovo piano strategico del Politecnico di Milano guarda al futuro formando persone competenti e creative. Si può confrontare con tutto il mondo per il rilancio, in epoca Covid e post Covid. Università, Istituzioni e aziende rappresentano i tre pilastri attraverso i quali si può fare programmazione in tutti i campi e in tutte le scienze. Dopo la pandemia ci si è ancor più resi conto dell’importanza della ricerca che oggi produce benessere, sviluppo economico e sicurezza sanitaria. La Lombardia si sta preparando ad affrontare il periodo invernale cercando di mettere in campo tutte le risorse umane e finanziarie necessarie per affrontare una pandemia che conosciamo nel nome, ma ancora non sappiamo come annientarla”.
Piano strategico Politecnico di Milano 2020/2022: L'intervista a Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano di Affaritaliani.it
Ferruccio Resta, Rettore Politecnico di Milano ad Affaritaliani.it: “A fondamenta del Piano Strategico c’è un’Europa indispensabile per lo sviluppo e la tecnologia come risposta alla grande crisi. Lavoriamo sull’individuo, su un campus globale e sull’impatto, prendendoci la responsabilità di dare un impegno chiaro verso la società civile. Tecnologia e ricerca scientifica saranno le uniche armi per dare risposte concrete”.
Piano strategico Politecnico di Milano 2020/2022: L'intervista a Cristina Tajani, Assessora a Politiche del Lavoro Comune di Milano di Affaritaliani.it
Cristina Tajani, Assessora Politiche del lavoro al Comune di Milano ad Affaritaliani.it: “Il Politecnico di Milano è un attore strategico per Milano, aiuta le istituzioni a progettare la città del futuro. L’ateneo è intervenuto sull’emergenza sanitaria nella riorganizzazione degli spazi cittadini. Il rapporto tra le istituzioni e gli enti di formazione è sempre stato molto stretto, c’è sempre stata collaborazione nell’idea di sviluppo urbano. In questo momento questa relazione è ancora più preziosa, abbiamo bisogno di tutti per proiettare Milano in un nuovo scenario in cui la centralità di un territorio pieno di energie produttive e creative deve rimanere importante per essere utile alla ripresa complessiva del paese”.
Piano strategico Politecnico di Milano 2020/2022: L'intervista a Renato Mazzoncini, Amministratore delegato A2A di Affaritaliani.it
Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A ad Affaritaliani.it: “A2A ha da sempre un profondo rapporto storico con il politecnico, è socia della Fondazione e ha finanziato il fondo per le Startup. Con il lancio di oggi il Politecnico si apre alla società civile, alle istituzioni e alle aziende. A2A ha da sempre un profondo rapporto storico con il politecnico, è socia della Fondazione e ha finanziato il fondo per le Startup. Come azienda A2A ci siamo mostrati resilienti e non abbiamo preoccupazione in merito alla chiusura di quest’anno”.
Per essere un punto di riferimento per il Paese e per il sistema universitario internazionale, il Politecnico di Milano intende mettere in opera politiche riconducibili a tre pilastri:
Individuo, per rimarcare i valori e i bisogni dell’essere umano, per porlo al centro dei percorsi, valorizzando il talento e la capacità di affrontare le grandi sfide tecnologiche.
Campus globale, per garantire spazi fisici e servizi innovativi che favoriscano l’integrazione di studenti e docenti, anche internazionale.
Impatto, per aumentare il contributo che il politecnico di Milano è in grado di generare in favore della società, dell’innovazione scientifica e tecnologica per uno sviluppo sostenibile e inclusivo.
Emerge la necessità di sviluppare strategie e compiere azioni in un quadro di alleanze internazionali. Il Politecnico di Milano è consapevole che l'Europa è l'unica strada possibile: solo favorendo il continuo scambio di persone e conoscenze si potranno rafforzare i valori condivisi e il senso di appartenenza. In questa difficile fase di riorganizzazione, deve essere aggiornato il ruolo di Milano come nodo vitale della rete europea; Milano potrà diventare polo di attrazione e di sviluppo sociale, tecnologico ed economico a livello globale, se saprà puntare l'attenzione verso i temi della salute, dell'ambiente, della mobilità e della solidarietà in favore dei cittadini fragili.