Economia
Pop Bari, la Corte Ue dà ragione alla Commissione: niente risarcimento
Pesa l'aiuto dell'Italia a favore di Banca Tercas
Banca Popolare di Bari, niente risarcimento
La Banca Popolare di Bari non avrà diritto a ricevere alcun risarcimento da parte dell'Unione Europea in seguito alla decisione della Commissione riguardo alla misura di aiuto dell'Italia a favore di Banca Tercas. Questa conclusione è stata raggiunta ieri dal Tribunale UE, che ha respinto formalmente la richiesta di risarcimento presentata dalla Popolare di Bari.
La vicenda risale al dicembre 2015, quando la Commissione europea aveva ordinato il recupero degli interventi del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi a favore di Banca Tercas, ritenendoli aiuti di Stato illegittimi. Nonostante la decisione sia stata annullata e confermata nel 2021, la Banca Popolare di Bari aveva intentato una causa contro l'Unione Europea, chiedendo il risarcimento dei danni presumibilmente subiti a causa della decisione della Commissione.
Il Tribunale dell'Unione europea ha ribadito che la decisione della direzione Concorrenza del 2014, che aveva bloccato gli interventi preventivi di salvataggio delle quattro banche, non dà diritto a un risarcimento danni da parte della Commissione europea. La sentenza sottolinea che l'Unione non è tenuta a risarcire il presunto danno subito dalla Banca Popolare di Bari, poiché la decisione della Commissione non rappresenta una violazione sufficientemente qualificata di una norma giuridica dell'Unione.
Secondo il Tribunale, le condizioni necessarie per l'insorgere della responsabilità dell'UE per il risarcimento danni non sono soddisfatte, in quanto l'irregolarità commessa dalla Commissione non si discosta dal comportamento normale e diligente di un'istituzione incaricata di vigilare sull'applicazione delle regole di concorrenza.
La sentenza del Tribunale Ue sottolinea inoltre che non esiste un nesso di causalità diretto tra il comportamento della Commissione e il presunto danno asseritamente subito dalla Banca Popolare di Bari, che consisterebbe nella perdita di depositi e di clientela.
La decisione del Tribunale Ue non sorprende, considerando che il diritto comunitario consente il risarcimento danni da parte dell'Unione solo in casi estremamente limitati. Nonostante la sentenza della Corte di giustizia europea abbia evidenziato l'errore della direzione Concorrenza nel classificare gli interventi preventivi dei fondi di garanzia dei depositi come aiuti di Stato, gli azionisti danneggiati continuano a tentare il riconoscimento della responsabilità stragiudiziale.
La decisione della direzione Concorrenza ha lasciato una cicatrice profonda nel sistema bancario, tanto che attualmente si stanno prendendo tutte le precauzioni necessarie a livello europeo e italiano nella costituzione dei fondi di garanzia per le polizze vita, al fine di evitarne i rischi associati.