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Economia
Pop Lazio punta su territorio e clienti: l'antica ricetta vincente della banca
Francesco Simone, direttore generale Pop Lazio 

 

Chi è il vostro cliente-tipo? 

Non abbiamo un cliente tipo, abbiamo un privato, un agricoltore, un piccolo imprenditore, un professionista, che ovviamente cerchiamo di servire al meglio con un modello di servizio differenziato. Ovviamente abbiamo anche le aziende clienti corporate, ma il tessuto della piccola banca è soprattutto lo specchio della economia locale, che in italia è composta da micro e piccole imprese.

Chi comanda in Pop Lazio? com'è strutturata la vostra governance?

Il gruppo è detenuto da oltre 6.000 soci che storicamente hanno sostenuto la banca. La presenza attiva stimola gli organi di supervisione strategia a creare valore sia per la clientela, sia per i dipendenti che per la banca. Il gruppo ha un consiglio di amministrazione, un comitato esecutivo e gli organi di controllo come da normativa regolamentare (collegio sindacale, organismo di vigilanza e così via), ha un presidente del Consiglio di amministrazione esperto e profondo conoscitore delle realtà bancarie, un presidente del Comitato esecutivo ed un direttore generale. Nel corso degli anni la banca si è dotata di una struttura manageriale di spessore attraverso l’innesto di figure competenti e provenienti da banche di maggiori dimensioni.

Quante donne avete al vertice? 

La banca sempre di più sta orientandosi ad una politica gender importante. In consiglio di amministrazione sono presenti due figure femminili di spessore (vice presidente e presidente collegio sindacale) così come nelle principali strutture la presenza femminile sta assumendo un peso rilevante. 

Che cosa fate in termini di Csr per il territorio?

La banca di territorio ha nel proprio dna la corporate social responsability. Il gruppo destina importanti cifre per valorizzare e sostenere il territorio negli ambiti della cultura (con sponsorizzazioni per restauri di opere della zona così come nell’ambito della valorizzazione della lettura). Nel periodo pandemico la banca ha sostenuto le categorie più deboli grazie alle forti sinergie con la Caritas. Il gruppo quindi è particolarmente attento alle tematiche Esg, attraverso la ristrutturazione della sede centrale di Velletri con tutte le componenti ambientali ed energetiche.

Qual è il vostro bacino d'utenza? Si espande sino a Roma?

Il gruppo, come detto, nasce nei Castelli romani per accompagnare la forte presenza nel settore agricolo, poi si espande sempre di più nella zona sud del Lazio con quote di mercato importanti e si estende a Roma città metropolitana e le altre provincie del Lazio. E’ imminente l’apertura a Rieti, unica provincia del Lazio ancora non coperta.

Quanti e chi sono i vostri soci?

Come detto i soci sono 6.000. La presenza e la vicinanza alla banca è costante e nella continuità della matrice popolare che ha sempre caratterizzato questa banca i soci contribuiscono alla crescita e al rafforzamento patrimoniale del gruppo.

Vista la continuità col territorio e con la vita sociale locale si sente sulla banca il peso della politica?

Da sempre l’approccio della banca è stato orientato alla creazione di valore. L’attività svolta va in questa direzione e deve continuare così per dare servizi al cliente, alla comunità, ai dipendenti, veri valori a cui dar conto.

 

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