Economia
PopBari ingaggia Morrow Sodali.Fabi: "Con il no a Spa a rischio 2.700 bancari"
I timori del governo Conte e del Tesoro in vista dell'assemblea per la trasformazione in Spa. Il ruolo del dg Rivera. I commissari ingaggiano Morrow Sodali
Conto alla rovescia per l’assemblea della Popolare di Bari, convocata il 29 giugno e chiamata a chiudere definitivamente l’era Jacobini. Un’assemblea che deve votare la trasformazione (da banca popolare) in Spa della banca commissariata alla fine dell’anno scorso ed affidata alle cure dei commissari straordinari Enrico Ajello e Antonio Blandini e per cui, come ha appena fatto sapere l’amministratore delegato di Mediocredito centrale (Mcc) Bernando Mattarella, gruppo pubblico con la mission di evitare il default della più grande banca del Mezzogiorno insieme al Fondo interbancario di tutela dei deposti, è stato già raggiunto il quorum legale per dare efficacia ai lavori (da lunedì 15 giugno oltre 12 mila soci hanno già depositato le proprie azioni).
Dopo l’accordo sottoscritto fra i commissari con i sindacati sul personale, sale però la preoccupazione al Tesoro in vista dell’assise, in quanto la trasformazione in Spa è l’ultimo tassello del salvataggio che assume un'enorme rilevanza sia politica (il Governo Conte in questa fase non può permettersi passi falsi) sia finanziaria (la liquidazione di un istituto di credito sarebbe uno scossone non gestibile in questo momento nel settore bancario, visto che il sistema ha gli occhi addosso degli investitori che temono per un nuovo tsunami post-lockdown di crediti deteriorati).
Al Ministero dell'Economia, il dossier è nelle mani del direttore generale Alessandro Rivera che sta facendo da tramite fra la Vigilanza di Bankitalia e la politica. Secondo quanto rivelano ad Affaritaliani.it alcune fonti interne alla banca, anche i commissari stanno mostrando un po' di tensione e stanno cercando di muoversi in tutti i modi, anche facendo leva sulla moral suasion delle forze politiche e dei principali protagonisti della partita, tra cui i sindacati, sul territorio e sui lavoratori per spingere i soci ad accendere il disco verde al cambio di statuto. E’ stato coinvolto nell’operazione anche Morrow Sodali, leader mondiale delle informazioni di mercato, ingaggiato dalla banca per dare informazioni agli azionisti.
Il direttore generale del Tesoro Alessandro Rivera
Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, ibro soci alla mano, stanno contattando i principali detentori di quote per sollecitare il voto favorevole.
"Mi auguro che tutti i soci della Popolare di Bari votino si alla trasformazione in spa della banca. Si tratta dell'ultimo, indispensabile tassello per il salvataggio della banca. E' un atto fondamentale perchè non diventi vano lo sforzo del Fondo interbancario di tutela dei depositi e del Mediocredito centrale, che in questa operazione investono oltre 1,5 miliardi di euro. Non deve diventare vano nemmeno il sacrificio delle lavoratrici e dei lavoratori della stessa Popolare di Bari, che contribuiranno al salvataggio con una riduzione dei costi del personale pari a 67 milioni e che saranno essenziali, con la loro professionalità e con le loro qualità anche umane, a rilanciare la banca. Col voto negativo in assemblea, la banca verrebbe messa in liquidazione e sarebbero a rischio 2.700 posti di lavoro, con uno scenario imprevedibile per il territorio a livello economico”, è l’appello lanciato nel weekend da segretario generale della Fabi (il maggiore sindacato fra i bancari), Lando Maria Sileoni, in vista dell'assemblea di fine mese.
Il segretario generale della Fabi Lando Sileoni
"Agli azionisti - ha ricordato il numero uno della Fabi - è stata proposta una transazione pari a 2,38 euro per azione: la proposta è condizionata a un numero minimo di adesioni, il 50% dei destinatari e il 60% del controvalore delle azioni. Agli stessi soci viene offerto gratuitamente un warrant ovvero una opzione di sottoscrizione di azioni di futura emissione".
Secondo Sileoni "subito dopo la trasformazione in spa, servirà un management adeguato capace di rilanciare una realtà che diventi un pilastro, con una solida base proprio a Bari, per la rinascita dell'intero Mezzogiorno. L'assemblea dell'istituto è dunque uno snodo cruciale non solo per il futuro dell'istituto, ma per tutta la regione e per il Sud: confido nell'impegno del presidente della Puglia, del sindaco di Bari e di tutte le forze politiche del territorio perché diano un fondamentale contributo al buon esito della votazione assembleare".
Dopo l'assemblea l'azione di responsabilità verso i precedenti amministratori con la famiglia Jacobini sul bancone degli imputati.