Economia

"Ops troppo rischiosa, meglio andare avanti da soli", Banca Popolare di Sondrio boccia l’offerta di Bper

La Banca Popolare di Sondrio va avanti da sola convinta di avere migliori "prospettive di crescita" in un percorso stand alone rispetto alle "incertezze" e ai "rischi" connessi a una fusione con Bper

di Redazione

Sondrio boccia l’ops di Bper: troppi rischi per la banca, meglio andare avanti da soli

La Banca Popolare di Sondrio va avanti da sola convinta di avere migliori "prospettive di crescita" in un percorso stand alone rispetto alle "incertezze" e ai "rischi" connessi a una fusione con Bper. Se non è una bocciatura vera e propria quella che arriva dal cda dell'istituto valtellinese, riunitosi per un primo esame dell'offerta di scambio avanzata dalla banca modenese, poco ci manca.

Nel comunicato approvato con la sola astensione di Roberto Giay, consigliere in quota a Unipol, primo azionista di entrambe le banche e sponsor dell'integrazione, il consiglio evidenzia che l'offerta - né "sollecitata, né preventivamente discussa o concordata" - ha impedito al mercato di apprezzare i conti "ampiamente superiori al consensus degli analisti", non "riflette il percorso di creazione di valore" della Sondrio "in ottica stand alone" e avrebbe l'effetto "di far venir meno l'autonomia giuridica e decisionale" della banca, "quale istituto di riferimento" per famiglie, imprese e istituzioni locali del suo territorio valtellinese. Il cda ha quindi ritenuto "nell'interesse di tutti gli azionisti poter valutare il profilo di solidità patrimoniale e le prospettive di crescita e creazione di valore del nuovo piano su base stand alone", in approvazione il 26 febbraio, confrontandoli "con le incertezze e i rischi connessi" a un'integrazione con Bper.

Da qui la volontà di "restare impegnata nell'esecuzione del proprio percorso di crescita" che, oltre al nuovo piano, potrà includere anche l'analisi di "opzioni strategiche che possano accelerare il percorso di creazione di valore". Diversi, a detta del consiglio, i pericoli che Bper porta con sé, pericoli sottolineati con maggiore enfasi dal Comitato per l'autonomia e l'indipendenza della Sondrio, associazione di piccoli soci ed estimatori dell'ex Popolare, che ha definito "distruttrice di valore" ed "ostile" l'ops. Tra questi il cda sottolinea le "potenziali ricadute sul personale e sulla struttura organizzativa e commerciale" derivanti dalle efficienze attese da Bper, pari a un terzo della base di costi della Sondrio, ma anche i "rischi di esecuzione" dell'integrazione legati a una soglia minima di adesione all'offerta, pari al 35% del capitale, che solleva dubbi anche "sulla capacità di estrarre sinergie in tempi rapidi".

Sinergie, si fa anche notare, che sul fronte dei ricavi deriverebbero "dalla condivisione di alcune fabbriche prodotto" che "sono però già oggi condivise" e che nel loro complesso non sembrano essere "state valorizzate nel corrispettivo" offerto da Bper "a beneficio degli azionisti" della Sondrio.

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