Economia
PopVicenza, salta l'Ipo.Borsa approfitta e prende profitto sui bancari
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Piazza Affari in una giornata negativa, innescata anche dall'andamento negativo dei bancari, aumenta il ribasso dopo che la Banca Popolare di Vicenza non è stata ammessa alla quotazione da Borsa Italiana. Sospese Mps, Unicredit e Bpm peggiorano in genere le banche, con Banco Popolare, futuro sposo di Bpm, in pesante rosso. C'è da preoccuparsi? Cosa non sta convincendo gli investitori, considerando che la scorsa settimana è partito il fondo Atlante e il governo ha varato il decreto sulle banche con le nuove norme sulla gestione delle sofferenze bancarie, due interventi molto attesi? Affaritaliani.it lo ha chiesto a Mario Spreafico (nella foto in basso), direttore degli investimenti di Schroders Wealth Management.
"Innanzitutto è una seduta in cui la Borsa di Londra è chiusa e quindi siamo di fronte a un mercato un pochino più sottile. Poi, probabilmente gli operatori si aspettavano qualcosina in più dall'ultimo decreto del governo sulle banche. Misura che contiene le nuove norme sulla gestione dei crediti deteriorati. Anche se appare una motivazione abbastanza strumentale."
Perchè?
"Non si può pensare di ribaltare il diritto fallimentare italiano e le leggi sul recupero crediti e sulle insolvenze con un decreto. Si sa che è in discussione in Parlamento un disegno di legge sulla materia più ampio. Parliamo poi di una serie di novità che riguarderanno il futuro dei non performing loans (Npl), mentre il problema dei crediti in sofferenza l riguarda il passato. Era impossibile introdurre una retroattività su questo tema che vanta un elevato stock di crediti deteriorati. C'è poi un altro fattore che spiega l'andamento negativo".
Quale?
"I titoli bancari avevano messo a segno un buon recupero nelle settimane precedenti. Non vedo una situazione negativa del comparto bancario in Borsa. Il mercato risponde a logiche di brevissimo periodo. Piazza Affari è andata bene nelle sedute precedenti. Anche i titoli bancari hanno recuperato e questa giornata di contrattazioni è il tipico caso in cui gli investitori approfittano per prendere profitto. Anche perché i volumi sono molto esigui".
E la manca quotazione della Banca Popolare di Vicenza avrà degli strascichi in Borsa?
"No. La reazione degli investitori è ovviamente psicologica nel breve. Tenendo presente che il flottante era bassissimo e che c'era un bassissimo numero di istituzionale, meglio non quotarla. Non credo che cambi molto".
Anche ai fini del consolidamento bancario in atto?
"PopVicenza non quotata diventa più manageable (gestibile, ndr) da un punto di vista di future operazioni straordinarie. come la fusione. Era importante rafforzare in primis la banca veneta. La quotazione era un dettaglio. In una situazione di mercato non facilissima, è stato meglio procedere in questo modo. Per avere una banca quotata male, meglio non procedere con l'Ipo".
Come valuta le potenzialità del fondo Atlante, soprattutto per quanto riguarda la gestione degli Npl?
"Positivamente".
Sono piovute però anche molte critiche da parte degli addetti ai lavori...
"Il fondo può avere un ruolo molto importante. Non dobbiamo dimenticare che in Italia non c'è mai stato un mercato secondario degli Npl. Di più: non c'è mai stata, soprattutto, una cultura del mercato secondario. Si è creata, quindi, un'estrema difficoltà nel prezzare questo tipo di crediti. Per molti mesi, dopo il caso delle quattro banche salvate e dell'offerta del fondo Apollo a Banca Carige, si è creduto in Italia che questo tipo di crediti valessero meno di zero. Valutazione non reale".
E quindi?
"Non essendoci un parametro di riferimento, più attori competititivi ci sono sul questo mercato secondario degli Npl e più velocemente si arriva a una corretta valutazione dei prezzi di questi asset. Un repricing (riprezzamento, ndr) necessario".