Economia
Pos, stop ai costi di commissione per ristoranti e commercianti: i requisiti

Bonus pos e bancomat, il governo cerca nuove strade per incentivare i pagamenti no cash: credito d'imposta al 100%, stop ai costi di commissione. I requisiti
Pos, sale al 100% il credito d'imposta: ecco tutti i requisiti per le agevolazioni fiscali
Dopo lo stop improvviso del cashback, il meccanismo di rimborso di Stato del 10% sulle spese effettuate con carte di credito, bancomat e applicazioni di pagamento, la conseguente bufera social e politica, il parziale dietrofront del presidente del Consiglio Mario Draghi che ha promesso un ripristino della misura nel 2022, il governo cerca nuove strade per agevolare e incentivare il pagamento via carta.
A fine giugno è stato approvato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo decreto legge n. 99, contenenti diverse misure urgenti: dalla "materia fiscale", alla tutela del lavoro e dei consumatori, fino al sostegno alle imprese. In particolare, viene fatto un focus sul rafforzamento delle agevolazioni fiscali relative al credito d’imposta sulle commissioni per i pagamenti elettronici, esplicitate nell'articolo 1 comma 10. Misure che già da diverso tempo lo Stato ha cercato di incentivare: per chi si dota di pos e di altri strumenti utili ai pagamenti no-cash lo sconto fiscale è del 30%. Ma ora arrivano novità anche per i commercianti e i professionisti che potranno godere di un credito d'imposta del 100% delle commissioni, al fine di coprire tutte le spese.
Pos, stop ai costi di commissione per commecianti e ristoranti: i requisiti
Ma, attenzione: solo a determinate condizioni. Innanzitutto, il pos deve essere collegato ai sistemi dell’Agenzia delle Entrate, in modo da trasmettere immediatamente tutti i dati, in più l’agevolazione fiscale vale solo per imprese o individui con partita Iva con un fatturato fino a 400mila euro l’anno. L’ultimo punto riguarda il periodo temporale: si tratta di un aiuto fiscale valido dall’1 luglio 2020 al 30 giugno 2022.
Inoltre, si legge che “al fine di incentivare l'acquisto, il noleggio o l'utilizzo di strumenti che consentono i pagamenti elettronici, come ad esempio pos o strumenti software, e che vengono collegati agli strumenti mediante i quali adempiere all'obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi, ad oggi, in particolare, i registratori di cassa telematici”.
Questo significa che verrà dato un beneficio anche ai commercianti, attraverso uno sconto fiscale grazie all'acquisto o al noleggio dei mezzi utili alle transazioni elettroniche, a prescindere dal fatturato, ma tenendo conto delle variazioni di reddito. Ecco qualche numero: per chi dichiara meno di 200mila il credito d’imposto raggiunge il 70 per cento delle spese sostenute, 40 per cento tra 200mila e 1 milione, e a scalare il 10 per cento per le ricompense da 1 milione fino a 5 milioni di euro.