Economia
Posti di lavoro nella ricerca, la Ministra Messa: "Servono 30.000 persone"
Grande soddisfazione per il Nobel a Parisi e, sull'inchiesta riguardante l'Università: "Con i concorsi locali, falle evidenti"
Maria Cristina Messa, ministra dell’Università e della ricerca: "C'è un gap di 30mila persone tra personale e ricercatori"
"Abbiamo rifatto dei calcoli e abbiamo un gap di 30mila persone tra personale e ricercatori, cerchiamo di recuperare questa cifra con turnover del 100%. In termini economici sono attorno i 2 miliardi alla fine di 5 anni". Lo afferma a 24 Mattino su Radio 24 la ministra dell'Università e Ricerca, Maria Cristina Messa. "Sto lavorando molto e credo che con me c'è una parte del governo che concorda sul cambiare rotta sugli investimenti in ricerca. – continua a Radio 24 - Abbiamo le linee della prossima legge finanziaria, lavoriamo a un piano di reclutamento nella ricerca di 5 anni".
Ricerca – Messa, ministra dell’Università e della ricerca, a 24 Mattino su Radio 24: su Nobel a Parisi, grande soddisfazione per lui e per la scienza
La vittoria del premio Nobel di Giorgio Parisi è "una grande emozione oltre che soddisfazione, per lui, per la scienza, perché dà un segno positivo ai cittadini che capiscono quanto sia importante questo settore".
“È vero che le discipline scientifiche sono un po’ neglette, non hanno un sufficiente numero di persone, studenti e studentesse che vogliono cimentarsi, ma coloro che ci sono sono molto forti e validi. Siamo pochi, ma di grande spessore".
Ricerca – Messa, ministra dell’Università e della ricerca, a 24 Mattino su Radio 24: reclutare i migliori, sistema dimostra falle
“Mi ha colpito per la vastità per come viene riportato dai giornali, non avendo contezza non li commento, ma mi hanno colpito. La persona riportata principalmente dai giornali (il prof Massimo Galli NdR), è una persona che ha una competenza scientifica e clinica, e questo mi colpisce”.
Così la ministra della Ricerca, Maria Cristina Messa su Radio 24 in 24 Mattino. La ministra ha poi commentato il processo di reclutamento delle università sempre alla luce dell’inchiesta della procura di Milano sui concorsi aggiungendo a Radio 24: “Credo che l’accademia abbia il dovere morale e materiale di reclutare i migliori, questo deve essere un mantra che dovrebbe cogliere ciascuno. Qualsiasi forma che abbiamo messo per definire i migliori per il momento ha avuto tante falle. Prima, quando i concorsi erano nazionali, ora, che i concorsi sono locali, quindi le falle sono evidenti. E’ una questione molto vasta in cui possiamo provare a trovare delle proposte alternative ma di sicuro dobbiamo mettere in gioco dei fattori che implicano la responsabilità della scelta che in questo momento è un po’ irresponsabile (la scelta NdR) alla fin fine, perché è annacquata da una serie di cose. Il punto è che bisogna rispondere alla società delle scelte che si fanno, mentre ora non si dà la responsabilità vera agli atenei e continuiamo a vivere in un sistema che ha delle falle”.