Economia
Produzione industriale giù ad agosto. Doccia fredda per il governo

Doccia fredda per Matteo Renzi. Altro che gufi, stavolta è proprio l'Istat - quella che il premier cita e sbandiera ovunque quando parla di ripresa economica - a segnalare il calo della produzione industriale ad agosto nei confronto di luglio, anche se c'è stato un rialzo su base tendenziale, ossia rispetto allo stesso mese di un anno fa. Secondo l'Istat, il calo congiunturale di agosto è stato dello 0,5% mentre nella media di giugno-agosto la produzione ha segnato una variazione nulla nei confronti del trimestre precedente. Corretto per gli effetti di calendario, ad agosto l'indice è invece aumentato in misura tendenziale dell'1% (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di agosto 2014). Nei primi 8 mesi, la produzione è aumentata dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Ad agosto l'indice destagionalizzato presenta variazioni congiunturali negative nei raggruppamenti dell'energia (-4,3%), dei beni di consumo (-0,7%) e dei beni intermedi (-0,4%) mentre i beni strumentali segnano una variazione nulla. In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, ad agosto 2015, aumenti nei comparti dei beni strumentali (+3,9%) e dell'energia (+3,2%); diminuiscono invece i beni intermedi (-1,8%) e i beni di consumo (-1,3%). Per quanto riguarda i settori di attività economica, i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto (+15,5%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+9,7%) e della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+6,9%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-10,0%), delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (-9,5%) e delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-8,5%).