Economia
Mutuo, rate troppo alte: chi ha scelto il tasso variabile ha già risparmiato
L’aiuto dello Stato è sbagliato e diseducativo
Mutui a tasso variabile, chi si è preso il rischio risponda delle sue scelte
L'aumento dei tassi della Banca centrale europea (Bce) ha portato più in alto le rate di chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile. E su questo si è “scatenata” la corsa a chi potrebbe far risparmiare a questi mutuatari un po' di soldi. In prima fila lo Stato.
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Quando e se le banche lo staranno a sentire, dovrà pur dare un ritorno agli istituti di credito che, non essendo società di beneficenza, spostando più in là le rate di oggi e incassandole a ricavi più bassi per tassi che presumibilmente scenderanno, non possono solo decidere di incassare meno (per quanto questo “meno” sia spacciato come meno pericoloso di sviluppare maggiori insolvenze). E lo Stato, si sa, per farlo spende i nostri soldi, e sono soldi anche il tempo che le sue autorità impiegano per riunirsi e promuovere la cosiddetta moral suasion.
Aumento mutui tasso variabile. Perché è sbagliato e diseducativo l’intervento pubblico
Chi ha scelto a suo tempo un mutuo a tasso variabile lo ha fatto perché conveniente rispetto a quello a tasso fisso. Qualche tempo fa gli interessi dei variabili erano pressoché vicini allo zero. In questo periodo ha quindi risparmiato soldi accollandosi il rischio. Il contrario di chi ha scelto un mutuo a tasso fisso: no rischio, maggiori spese e certezza della stessa. Oggi aumentano i tassi… e quindi?