Economia
Rcs, no usura. Chiesta l'archiviazione dell'inchiesta su vendita sede storica
La Procura di Milano ha depositato una richiesta di archiviazione dell'indagine per usura relativa alla cessione nel 2013 della sede storica del Corriere della Sera al gruppo americano Blackstone per 120 milioni di euro, ma subito riaffittata alla stessa società editrice del quotidiano ad un canone di 10,4 milioni circa l'anno.
Partendo da un esposto di un piccolo azionista di Rcs, il procuratore aggiunto Laura Pedio e il pm Andrea Fraioli puntavano ad accertare se le operazioni che hanno guidato la cessione dell'immobile siano state condizionate a vantaggio dell'acquirente statunitense dallo stato di difficoltà economica e finanziaria che Rcs attraversava in quel momento storico.
Stando all'inchiesta affidata al nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza non sono emerse condotte di usura seppur "lo svolgimento fattuale della vicenda" che ha portato alla cessione da parte di Rcs degli immobili più rappresentativi "può certamente indurre a delle riserve, per le tempistiche e le condizioni economiche di chiusura", si legge in un passaggio dell'istanza di archiviazione dei pm.
"Ciò nondimeno - è la conclusione degli inquirenti - anche ammettendo che Rcs fosse in difficoltà economica o finanziaria e che i principali parametri della vendita/locazione siano superiori a quelli di mercato (aspetti non accertati e che costituiscono oggetto del giudizio arbitrale in corso tra le parti), considerazioni basate sulle concrete modalità del fatto inducono a ritenere per lo meno dubbio che dall'operazione siano derivati vantaggi sproporzionati e, quindi che in concreto vi sia usura".