Economia
Recovery, alle reti quasi 14 mld: perché si sgomita per entrare nella partita
Tim rappresenta il canale preferenziale attraverso cui far passare quella Gigabit Society di cui si parla nel Pnrr italiano
Come fanno notare dalla società si tratta del “più grande finanziamento infrastrutturale in reti di telecomunicazione mai realizzato in Emea e conferisce a Open Fiber le risorse e la flessibilità necessarie per accelerare e completare gli interventi in corso e per ulteriormente estendere la sua presenza sul territorio nazionale”.
Secondo il commissario Agcom Elisa Giomi intervistata di recente da Radiocor per il settore delle telco, i cui ricavi sono in calo, la regolazione può “porre condizioni pro-competitive per favorire gli investimenti di tutti come, per esempio, nel caso dell’intervento dell’Autorità per lo sviluppo delle reti ad altissima capacità in fibra ottica di Tim e Open Fiber”. Tra l’altro, l’Italia risulta al decimo posto per digital divide e al quinto in Europa (fonte: The Inclusive Internet Index).
Senza contare che le reti e gli investimenti nel potenziamento rappresentano un modo per gli operatori per provare a offrire servizi migliori con migliore marginalità. Secondo uno studio WindTre e Luiss, i ricavi degli operatori di telecomunicazione in Italia sono passati da quasi 46 miliardi di euro del 2007 a meno di 29 nel 2020, con una riduzione di circa il 37,5% nel periodo, e di quasi cinque punti nell'ultimo anno.
Oltretutto l’Italia resta in coda nella classifica europea per i servizi ultra broadband, e il ritardo è dovuto anche alla scarsa ricettività del mercato: solo il 61% delle famiglie è abbonato a servizi a banda larga.