Economia
Recovery Fund, Amendola: "Non siamo in ritardo sul piano europeo"
La tempistica dell'iter è dettata dalla Commissione Ue: a ottobre Roma presenterà le linee guida del piano. A gennaio il piano definitivo
Recovery Fund, Amendola: "Nessun ritardo da Governo, piano dettagliato a gennaio"
"Il Governo non e' in ritardo sul Recovery Plan per la spesa dei 209 miliardi che dovrebbero arrivare dal l'Ue con il Recovery Fund". Lo ha puntualizzato il ministro per gli Affari europei, Enzo Amendola, a 24Mattino su Radio 24 spiegando che il piano ufficiale e dettagliato con tutti i progetti e i costi concreti andra' presentato a gennaio. "Tutto deve essere organizzato - ha spiegato - tra gennaio prossimo e il 2026. Tutti i fondi vanno impegnati tra il 2021 e il 2023 e spesi entro il 2026. Devono avere una realizzazione rapida con cronoprogrammi chiari altrimenti perdiamo le risorse e non mi sembra una cosa intelligente". Amendola ha inoltre affermato che "quando si parla di transizione digitale si parla del futuro. Non ci sara' un assalto alla diligenza, non ci sara' uno svuotacassetti". Inoltre, ha concluso, "non ci saranno solo investimenti ma anche riforme, della giustizia, della Pubblica amministrazione e del mercato del lavoro".
Recovery Fund, Amendola: "Progetti finanziati con fondi Ue devono avere tempi certi"
Amendola: progetti finanziati con fondi Ue devono avere tempi certi Ministro: risorse destinate a investimenti ma anche a riforme Roma, 10 set. (askanews) - I progetti che verranno finanziati con i fondi Ue dovranno avere tempi certi stabiliti in un cronoprogramma preciso che preveda una "realizzazione rapida". L'ha sostenuto il ministro degli Affari europei Vincenzo Amendola in un'intervista a 24 Mattino di Radio 24, rispondendo a una domanda che chiedeva se le risorse potranno o meno essere destinate anche al ponte sullo Stretto di Messina. "Nelle linee guida abbiamo indicato anche i criteri, perché nella consultazione che faremo con Parlamento, enti locali, con tutti gli attori dev'essere chiaro che tutti i fondi vanno impegnati tra il 2021 e il 2023 e spesi entro il 2026. Quindi devono avere una realizzazione che sia rapida e che stia in un cronoprogramma molto chiaro, altrimenti perdiamo le risorse e non mi sembrerebbe una cosa molto intelligente. Quindi tutto quello che noi faremo, deve essere tarato su un cronoprogramma che sia visibile ai cittadini", ha chiarito il ministro.
"Io non parlo mai dei progetti, perché coordino le procedure. Ogni ministero, finite queste consultazioni anche con l'Unione europea, sceglierà la strada migliore. Però è evidente che tutti i progetti devono avere tempi di realizzazione che non sono un'opzione, devono essere definiti e quindi devono entrare in quel cronoprogramma", ha proseguito, non entrando nel merito del progetto. Amendola ha poi chiarito che i fondi non verranno destinati "solo a investimenti" ma anche a "riforme". "Pubblica amministrazione e giustizia, riforma del mercato del lavoro sono questioni su cui a livello europeo dobbiamo dare risposte concrete. E' un cronoprogramma per la spesa, per gli investimenti, ma anche per le riforme da fare per il paese", ha detto il ministro. "Fare della pubblica aministrazione, grazie alla digitalizzazione e alla tecnologia, un servizio ai cittadini e alle imprese che sia rivoluzionario, rispetto ai tempi e alle difficoltà che ci sono oggi. Quindi sono grandi innovazioni. Pensi solo sanità: che cosa significa investire in telemedicina, che cosa significa investire in tecnologia. E' un cambiamento epocale e noi dobbiamo essere non dico ottimisti, ma realisti perché questa è la strada giusta", ha suggerito.