Economia

Recovery Fund: digitale, istruzione, mobilità green. Ecco le Linee Guida

Raddoppio del tasso di crescita del Pil all'1,6% e occupazione su di 10 punti: i target che il governo intende raggiungere con i 209 mld del Next Generation Ue

Raddoppiare il tasso di crescita dell'economia portandolo in linea con la media Ue all'1,6% e un aumento del tasso di occupazione di 10 punti percentuali per arrivare al 73,2% della media europea. Sono i primi due obiettivi "economico-sociali di lungo termine del governo" indicati nella bozza delle Linee Guida per la definizione del Recovery plan italiano, Linee Guida che saranno presentate domani nella riunione del Comitato interministeriale per gli Affari europei e che definiscono gli obiettivi che il governo intende raggiungere con i 209 miliardi del Next Generation Eu

Gli altri traguardi includono: "Elevare gli indicatori di benessere, equità e sostenibilità ambientale"; ridurre i divari territoriali di "Pil, reddito e benessere" visto che "il divario Nord-Sud in termini di Pil, occupazione e Bes si è aggravato". Il governo intende promuovere una "ripresa del tasso di fertilità", ridurre l'abbandono scolastico, rafforzare la sicurezza di fronte alle calamità naturali e garantire la sostenibilità della finanza pubblica.

Il documento contiene sei mission entro entro un quadro coerente, fatto di cluster d'intervento con una strategia di fondo basata su innovazione e ambiente volta a rinnovare il Paese. Nella bozza si legge che i cluster sono: Digitale; infrastrutture; decarbonizzazione; istruzione; inclusione sociale e territoriale; salute: sono sei le macro-aree entro le quali si sviluppano a modi grappolo le proposte ed i progetti del Recovery made in Italy. 

DIGITALE: completamento della rete in fibra ottica e per il 5G. Fari sugli investimenti per la digitalizzazione della pa favorendo la diffusione dei pagamenti digitali nel pubblico e nel privato alla luce dei ritardi dell'Italia dove gli e-pagamenti ammontano al 49% del totale pagamenti, contro il 75% di Francia e Germania.

INFRASTRUTTURE: accanto alle infrastrutture immateriali ci saranno gli investimenti per il completamento delle reti Ue e lo sviluppo delle infrastrutture autostradali viadotti e ponti. 

DECARBONIZZAZIONE: decarbonizzazione dei trasporti, transizione energetica, economia circolare tta gli investimenti per la sostenibilità ambientale. 

FORMAZIONE: e-learning, digitalizzazione dell'istruzione, lotta all'abbandono scolastico, nell'agenda delle priorità del governo. 

INCLUSIONE SOCIALE E TERRITORIALE: investimenti per la famiglia, il lavoro e la formazione al centro dei piani del governo per colmare un gap Nord-Sud ma anche tra redditi che si è aggravato negli anni. 

SALUTE: si punta a investimenti per ammodernare le strutture sanitarie e per sviluppare un'offerta di servizi innovativi, affrontando il problema delle carenze delle rsa con investimenti in servizi per il senior housing/assisted living. 

Si punta anche a una "riduzione strutturale del cuneo fiscale sul lavoro tramite una riforma dell'Irpef in chiave progressiva" da attuare con una legge delega entro fine 2020 (i decreti attuativi entro il 2021) e a procedere con una revisione degli ammortizzatori sociali in "chiave perequativa" all'interno di una legge delega di riforma del lavoro entro aprile 2021. Presente anche il completamento della rete nazionale di Tlc in fibra ottica e lo sviluppo del 5G, la graduale decarbonizzazione dei trasporti e investimenti nel Tpl, nonchè il completamento della Torino-Lione; il cablaggio di scuola e università; il miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici pubblici.

Domani il comitato dovrebbe approvare le Linee Guida poi arriverà la stesura vera e propria del Piano entro metà ottobre. L'intenzione del governo è infatti di presentarlo con la legge di Bilancio attesa in Consiglio dei ministri per il 15 del prossimo mese. Tempi stretti quindi per mettere a terra il quadro definitivo e avviare il confronto informale con Bruxelles. Le prime risorse potrebbero arrivare già a gennaio. Tutto il piano sarà soggetto a monitoraggio costante per assicurare il corretto uso delle risorse, pena lo stop a grants ai prestiti.