Recovery, ministeri e partecipate: chi farà parte della cabina di regia - Affaritaliani.it

Economia

Recovery, ministeri e partecipate: chi farà parte della cabina di regia

Prendono forma i “soggetti attuatori” che gestiranno i 209 miliardi di euro del Recovery Fund destinati all'Italia

Singoli ministeri o anche società pubbliche pubbliche e non una moltiplicazione di figure commissariali sul modello Arcuri, scelti in base alle competenze in grado di mettere in campo sui cluster di progetti articolati nelle sei missioni indicate nelle linee guida: digitalizzazione, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture, salute, istruzione e formazione, equità sociale, di genere e territoriale.

Iniziano a prendere forma i “soggetti attuatori” annunciati l’altro ieri dal premier Giuseppe Conte all’assemblea di Confindustria che andranno a formare la cabina di regia che dovrà giocare l'importante partita del Next Generation Eu, una struttura apposita richiesta anche della Commissione europea che nelle linee guida inviate agli Stati membri nei giorni scorsi, ha dettagliato il ruolo e i compiti che in ogni Stato membro dovrà avere l’”interlocutore unico” o “coordinatore” dei singoli Recovery plan nazionali.

Secondo quanto riferisce il Sole 24 Ore, il governo è al lavoro sulla composizione di questa cabina di regia che avrà la mission di impiegare in maniera efficace i 209 miliardi, fra prestiti e grants, che secondo quanto previsto dalla Nadef, presto licenziata, dovrà contribuire con la capacità di spesa azionata a raggiungere il target ambizioso della crescita del 6% del Pil con uno 0,9% extra prodotto da legge di bilancio e fondi comunitari.

Secondo quanto chiesto dalla Commissione europea, la task force avrà la responsabilità del controllo di tutte le fasi del Recovery Plan nazionale, dalla selezione dei progetti alle verifiche in corso d’opera su procedure e tempi d’attuazione e l’attivazione di misure di controllo e verifica della spesa.
Un soggetto centrale nell’attuazione dunque che sarà deputato a chiedere, di volta in volta, i pagamenti a Bruxelles.

Sempre secondo quanto riporta il quotidiano della Confindustria, Conte è chiamato a indicare anche forme di potere sostitutivo che dovrebbero scattare in caso di ritardi da parte delle amministrazioni direttamente competenti sui singoli progetti. La struttura unica nazionale dialogherà a sua volta con la task force creata in seno alla Commissione europea e guidata dalla vice segretaria generale, la francese Céline Gauer.

Intanto, prende corpo l’ipotesi che sia un provvedimento collegato alla legge di bilancio, che blinderebbe anche i tempi di approvazione in Parlamento a disegnare la nuova struttura, in termini di risorse umane e di professionalità che verranno reclutate.
 e la gestione contabile delle risorse.