Economia
Renault, scure anti-Covid di De Meo:2,5 miliardi di risparmi e auto elettriche
Dopo il crollo delle vendite 2020 (-21,3%), la produzione annuale di quattroruote della casa automobilistica francese scenderà da 4 a 3,1 milioni nel 2025
Dopo il crollo delle vendite a livello mondiale per il 2020 pari al 21,3% a causa della pandemia di Covid-19, il nuovo amministratore delegato di Renault Luca de Meo corregge le strategie del gruppo automobilistico transalpino aumentando il suo obiettivo di risparmio sui costi di 500 milioni di euro a 2,5 miliardi di euro entro il 2023 e fissando nuovi obiettivi per aumentare gradualmente i margini mentre si concentra sul lancio di auto più redditizie.
In un aggiornamento della strategia aziendale, il colosso auto della Losanga ha comunicato al mercato che ridurrà il numero di veicoli prodotti, diminuendo di conseguenza la spesa in ricerca e sviluppo e semplificando i processi di produzione. Renault che non ha ancora pubblicato i margini per il 2020, sebbene a seguito della pandemia è probabile che siano inferiori al 4,8% registrato nel 2019, ha fatto sapere di puntare a un margine operativo di gruppo del 5% entro il 2025.
Nel suo primo aggiornamento strategico da quando è subentrato lo scorso luglio, De Meo ha delineato i piani per semplificare la produzione e contenere la spesa in settori come la ricerca, riducendo la produzione di auto a circa 3,1 milioni di veicoli nel 2025, dai 4 milioni nel 2019. Il nuovo focus di Renault, ha aggiunto De Meo, sarà, sulle auto elettriche in particolare in termini di nuovi lanci. "Questa maggiore efficienza alimenterà la nostra futura formazione: tecnologicamente avanzata, elettrificata e competitiva", ha spiegato il manager italiano in una nota.
La revisione della strategy è arrivata nel giorno in cui il concorrente transalpino Psa, ora Stellantis, ha annunciato che nel 2020 le vendite a livello mondiale sono crollate del 27,8%. L’azienda ha detto che le vendite totali registrate lo scorso anno sono state di 2,51 milioni di veicoli. Psa ha comunicato inoltre che le vendite in Europa hanno recuperato terreno nella seconda metà dell'anno e che sono tornate a crescere nel quarto trimestre.
"Quest'anno di crisi ha rappresentato anche un'opportunità per sviluppare l'e-selling", ha spiegato Psa in una nota, aggiungendo che l'obiettivo è quello di arrivare a 100.000 vendite online in Europa entro la fine del 2021.