Economia

Pd, Renzi non mette a rischio Conte. La scissione vista dai mercati

Andrea Deugeni

La mossa dell'ex premier sulla prima pagina del Wall Street Journal

Non è certo passato inosservato sui mercati l’addio al Pd di Matteo Renzi e, soprattutto, la contestuale fuoriuscita di circa 40 parlamentari circa a seguito fra Senato e Camera. Configurazione che rende l’ex premier decisivo per le votazioni a Palazzo Madama e che rappresenta dunque una golden share renziana per la stabilità futura del neo governo e della sopravvivenza della stessa legislatura. Tanto che, secondo quanto filtra da Palazzo Chigi, alla telefonata del senatore di Scandicci che gli preannunciava la decisione il presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrebbe manifestato perplessità sulla mossa e soprattutto sulla tempistica, spregiudicata secondo molti commentatori, di Renzi. 



Renzi5
 

Mentre anche il sito del Wall Street Journal, il blasonato giornale di riferimento della comunità finanziaria mondiale, riporta in home page le volontà di Renzi di formare un proprio partito, sul mercato secondario dei titoli di Stato gli investitori, appresa l’ufficializzazione della fuoriuscita dell’ex premier dai Dem che potrebbe portare in dote effetti destabilizzanti per il secondo esecutivo Conte salutato con favore dall’Ue, hanno fatto scattare le vendite sui Btp decennali, riportando lo spread a 141 punti base.

Una risalita di otto punti rispetto alla chiusura di ieri, in uno scenario favorevole di politica monetaria espansiva che vedrà a novembre la Bce, in una ripresa del quantitative easingtornare ad acquistare titoli di Stato: ieri, in avvio di giornata, lo spread aveva toccato infatti il nuovo minimo da maggio 2018 a quota 131.

LP 10232243
 

E’ indubbio, quindi, che il mercato abbia guardato agli ultimi sviluppi sul fronte politico italiano, traendone delle conseguenze operative, senza scaricare gli attraenti Btp. “Si è trattato solamente di movimenti fisiologici, prese di beneficio. Già venerdì, dopo gli annunci di Mario Draghi che avevano portato il differenziale Btp-Bund ad abbassarsi di 20 punti, lo spread era tornato a salire”, spiega infatti ad Affaritaliani.it Vincenzo Longo, market strategist di IG Markets che sottolinea dunque come il movimento sul segmento dell’obbligazionario sovrano sia da leggersi piuttosto come "un’intenzione degli operatori di monetizzare le operazioni messe a segno nelle sedute precedenti, approfittando del newsflow negativo" in arrivo a sorpresa dall’Italia.

btp italia ape
 

Secondo lo strategist, “gli investitori sono stati convinti dalle parole di Renzi che ha espresso fiducia al neo governo, assicurando che dai suoi parlamentari arriverà il sostegno per la futura vita e azione dell’esecutivo, fronti dunque che non verranno messi in discussione dalla creazione di un partito renziano e da nuovi gruppi parlamentari”.

Le considerazioni che vengono fatte sui mercati invece sono più legate, conclude Longo, "alle prossime tornate elettorali e sulla futura forza del Pd alle urne”. Potenzialità, per gli investitori, ora azzoppate dalla fuoriuscita.

"I mercati avevano già smesso di considerare l'Italia una pecora nera grazie all’insediamento di un governo più responsabile, quindi il ritorno sulla scena politica di Renzi ha risvegliato il "rischio Italia", spiega poi ad Affaritaliani.it Elliot Hentov, responsabile Policy and Reserach di State Street Global Advisors, il terzo gestore del risparmio più grande al mondo, dopo il fondo BlackRock Vanguard, con oltre 2.900 miliardi di dollari in gestione.

Roberto Gualtieri
 

"Nel breve termine - continua Hentov - lo scenario per l’Italia è positivo grazie al massiccio calo dei costi di finanziamento del debito e all'allentamento monetario da parte della Bce. Insieme queste circostanze dovrebbero stimolare maggiormente l'Italia negli ultimi mesi del 2019 rispetto al resto d'Europa, giustificando un minore spread. Qualora l'emergere di Renzi minacciasse di abbattere il governo, tutto questo verrebbe meno. Questo è ciò che l'allargamento dello spread stava segnalando, anche se le probabilità di un crollo del governo sembrano comunque contenute“.

Dunque, per il momento, lunga vita al Conte-bis. L'incertezza non è un pericolo per taglio delle tasse, crescita, sostenibilità del debito e Btp.

twitter11@andreadeugeni