Economia

Rischio Grexit nell'era Le Pen. Atene torna a minacciare l'euro

Grecia, Troika al lavoro per sbloccare il bailout

Ancora prima di sapere la risposta del governo di Atene i mercati sono tornati a indossare l'elmetto, col rendimento del titolo di stato greco a due anni (che prima della crisi del 2015 era sceso sotto il 4%, per poi volare al 37% nei giorni che precedettero l'ultimo "bailout") nuovamente risalito al 10,03%. Del resto, mentre i ministri delle Finanze europei sembrano essere favorevoli a un rapido accordo che eviti ulteriori rischi di "Grexit", ad Atene Tsipras potrebbe essere tentato dal minacciare nuove elezioni anticipate, per mettere maggiore pressione ai propri creditori e ottenere condizioni meno rigide.

Il peccato originale resta la decisione, più volte reiterata da parte del governo di Atene, di basare gli ultimi salvataggi su una serie di aumenti di imposta più che di tagli alle spese. Entrambe le misure hanno effetti depressivi dal punto di vista economico ed un impatto sociale severo, ma mentre tagli alle spese hanno un effetto "strutturale", incrementi di imposte segnalano solitamente solo la capacità di resistenza dei gruppi d'interesse interni.

Siccome in Grecia l'effettiva capacità del fisco di riscuotere le tasse non è mai stata eccezionale, con aliquote nominali molto elevate cui si accompagna una altrettanto elevata e sistematica evasione, insistere in questa direzione rischia di non portare a grandi risultati, per usare un eufemismo.

Così lo spettro di un nuovo stallo delle trattative tra Atene e i suoi creditori europei (con l'Fmi che rimane per ora alla finestra), proprio alla vigilia di una serie di appuntamenti elettorali impegnativi in Olanda, Francia e Germania, torna a far crescere i dubbi sulla capacità di tenuta dell'area dell'euro, specie nel Sud Europa.

Luca Spoldi