Economia

Sapelli: "Il governo ha fatto miracoli, l'Italia sarà un hub energetico"

di Marco Scotti

L'economista ad Affaritaliani.it: "L’Italia ha il dovere di parlare con tutti, specie i francesi e i tedeschi, medio orientali e africani"

Qualcuno l’ha chiamata dal governo?
Non mi ha chiamato nessuno, io sono qui, ho 76 anni, non mi sono mai tirato indietro. Sono un vecchio piemontese e il mio motto è ch'a cousta l'on ca cousta viva l'aousta (una sorta di “costi quel che costi”, ndr). In tanti anni mi sono più dimesso dal gioco che rimesso in gioco, forse vorrà dire qualcosa. Forse ho una visione troppo lucida su alcuni dossier. 

Domani si pronuncerà il Tar su Piombino: che cosa si aspetta? E che cosa succederebbe se il rigassificatore dovesse essere bloccato?
Sono fiducioso, si tratta di impianti che non danneggiano nessuno, sono già stati sperimentati anche sulle nostre coste grazie al lavoro meraviglioso che ha fatto Eni 50 anni fa.

Che cosa dice ai “professionisti del no”?
Bisogna arginarli sia con un’opera di convinzione politica e culturale, sia quando questa non è sufficiente facendo prevalere la ragione comune. In questi casi addirittura interessi europei, perché la questione energetica mediterranea è un tema di rilevanza contintentale. 

Il price cap risolve il problema del costo dell’energia?
È un grande passo avanti. Chiaro che la soluzione migliore sarebbe tornare al take or pay sulle quantità fisiche non mediate. Questa è una via intermedia se si accompagnerà ad acquisti collettivi di gas e se nel frattempo continua una negoziazione costante.

Non rischiamo di rimanere nuovamente appesi ora che il Qatar ha già iniziato a minacciarci per il Gnl?
Siamo al centro dell’economia mondiale, siamo tornati a esserlo, bisogna trasformare queste sfide in opportunità.