Economia
Sentiment Immobiliare e Fiups del III quadrimestre 2017

La ripresa è una realtà, ma i prezzi degli immobili non aumentano
Migliora l’ottimismo per l’andamento dell’economia e del settore del real estate nei prossimi mesi, in linea con i principali indicatori macroeconomici. Bene le periferie, riprende quota il mercato romano. I valori rimangono stabili, ma cresce l’interesse per gli investimenti nelle SIIQ (società immobiliari quotate) e negli NPL (crediti inesigibili)
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Roma, 11 aprile 2018. Nel III quadrimestre del 2017 sono ancora migliorate le aspettative degli operatori immobiliari, che sulla ripresa economica si sono dichiarati ancora più ottimisti rispetto al passato: lo rileva l’indagine “Sentiment del mercato immobiliare”, la ricerca nata da un’idea di Valter Mainetti, amministratore delegato di Sorgente Group, e condotta da Claudio Cacciamani, docente dell’Università di Parma.
Lo conferma l’indice Fiups, che sintetizza numericamente la ricerca: è cresciuto, sebbene timidamente, da 19,32 a 19,59. L’indagine, elaborata su base quadrimestrale dal Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma in collaborazione con Sorgente Group e Federimmobiliare, si basa su interviste rivolte a circa duecento operatori del mercato, appartenenti ai settori del trading, development, property, facility, progettazione, valutazione, consulenza e finanza immobiliari.
Ben il 65 per cento del campione intervistato, infatti, sostiene che l’economia negli ultimi dodici mesi è migliorata, oltre il 54 per cento ritiene che tale aumento si estenda anche al settore immobiliare. Anche le previsioni da qui a un anno riscontrano tendenze positive, in crescita rispetto al quadrimestre scorso. Quanto alle attese sulla propria attività professionale, più del 56 per cento è convinto di uno scenario di crescita a breve, con la concreta intenzione di effettuare nuovi investimenti, aumentare la visibilità sul mercato, sviluppare nuove linee di business.
Cresce la quota di chi vede nel futuro immediato una riduzione dei tempi di vendita degli immobili, quanto ai prezzi si parla addirittura di una moderata diminuzione, soprattutto per il comparto uffici, accompagnato come sempre dal settore industriale, fanalino di coda. Rimane forte l’interesse per il settore commerciale, seguito dall’alberghiero. Per queste due tipologie di immobili non si prevedono sconti tra il prezzo richiesto per la vendita e quello finale.
L’indagine relativa all’attrattività degli investimenti per area geografica mostra una decisa prevalenza del Nord sul resto d’Italia, soprattutto per i comparti residenziale e industriale. Il Centro, tuttavia, riguadagna posizioni come meta di investimento sul fronte dei negozi, almeno secondo il 19 per cento circa degli intervistati. Roma, in particolare, aumenta il proprio appeal per residenziale, direzionale e commerciale, posizionandosi subito dopo Milano, ma prima di Firenze e Torino. Per il turismo, poi, Roma risulta ancora la destinazione migliore per i capitali, superando anche il capoluogo lombardo. Isolando dal resto d’Italia i casi delle due principali città, emerge un miglioramento per le aree periferiche, sia per quanto riguarda gli appartamenti che gli immobili a destinazione industriale, considerati più interessanti che in passato.
Continua la tendenza positiva anche per gli investimenti. Gli intervistati si aspettano una crescita nella gestione del portafoglio di operatori come fondi pensione, casse di previdenza e compagnie di assicurazione. Occhi puntati soprattutto sul settore degli uffici, ma anche alberghiero e industriale. Quanto agli strumenti preferiti dagli investitori, risultano in crescita i fondi riservati utilizzati per razionalizzare il patrimonio e gli speculativi in grado di assicurare rendimenti più forti (indicati, rispettivamente, dal 38% e dal 28% degli operatori).
Nella sezione riservata alle domande d’attualità, gli intervistati indicano grande attenzione per lo sviluppo delle SIIQ, che quest’anno potranno anche accogliere gli investimenti provenienti dai Piani individuali di risparmio (Pir). Questi, insieme ai fondi immobiliari, potrebbero contribuire a migliorare la liquidità del mercato immobiliare. I Non Performing Loans, ossia i crediti inesigibili, si confermano infine come interessante destinazione di investimento per gli operatori del settore, almeno secondo il 70 per cento degli intervistati. |
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