Economia
Servizi immobiliari: un mercato da 68 miliardi
Un nuovo protagonista si sta affermando nel sistema economico nazionale: l’industria dei servizi immobiliari.
Mentre il settore delle costruzioni si ridimensiona (In Italia il 4,4 per cento del pil) l’insieme delle attività gestionali degli immobili (dalla manutenzione alla gestione) aumenta in modo importante e oggi rappresentano il 12,7 per cento del Pil con un fatturato di 68miliardi di euro e 565mila addetti, a conferma della centralità del settore immobiliare nello scenario economico italiano, ma anche di un minore livello di diversificazione del tessuto produttivo rispetto ad altri Stati.
Francia e Spagna si collocano al secondo e terzo posto, e sono i mercati con maggiori analogie con l’Italia. Il Regno Unito è lievemente al di sotto della media in quanto l’economia britannica è estremamente variegata, ma l’immobiliare rappresenta il secondo comparto, dopo quello commerciale, avendo superato il peso dei settori finanziario e industriale. In effetti il Regno Unito ha registrato un incremento estremamente elevato nell’ultimo decennio.
Il fatturato europeo (Eu27) si avvicina agli ottocento miliardi di euro, contro i quasi 700 degli Stati Uniti.
Questi alcuni dei numeri illustrati questa mattina a Milano nel corso della presentazione della seconda Ricerca: “I servizi immobiliari in Europa e negli Stati Uniti” realizzata da Scenari Immobiliari con la collaborazione di Revalo-Gruppo Finnat.
“Nonostante la grande crescita degli ultimi anni – ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – in Italia c’è un grande spazio di sviluppo di questa industria, dato che solo il 15,7 per cento del nostro stock immobiliare (case più altri usi) è gestito professionalmente contro una media europea del 21,1 e il 24,7 per cento degli Stati Uniti. L’obiettivo di cento miliardi di fatturato annuo e 120mila addetti in più, è realistico.”
Secondo Luciano Manfredi, consigliere delegato di Revalo “la conoscenza è il primo passo per recuperare i ritardi più evidenti rispetto agli altri Paesi europei. Questo deve essere di stimolo alle associazioni di categoria (Assoimmobiliare e Ance in primis) perché tutti spingano verso l’evoluzione dei servizi immobiliari.”
La ricerca è stata commentata da Arturo Nattino di Revalo e da Vincenzo Albanese (Sigest Soluzioni Immobiliari), Davide Albertini Petroni (Risanamento), Daniela Becchini (INPS), Ilvo Bruschi (Yard), Stephen Coticoni (BNP Paribas Repm), Luigi Donato (Banca d’Italia), Marco Gasparri (Consip), Lorena Gianlorenzi (Jones Lang Lasalle), Carola Giuseppetti (Sidief); conclusioni di Luciano Manfredi (Revalo, Assoimmobiliare). I lavori sono stati moderati da Mario Breglia di Scenari Immobiliari.