Snam ha chiuso i primi 9 mesi dell'anno con un utile netto di 755 milioni di euro, +18,2% rispetto all'utile netto pro-forma adjusted dei primi nove mesi del 2016, grazie anche ai minori oneri finanziari netti che beneficiano della riduzione del costo medio del debito. E' quanto comunica una nota del gruppo. I ricavi ammontano a 1,896 miliardi, +1,9% rispetto ai ricavi totali pro-forma adjusted dei primi nove mesi del 2016, grazie ai continui investimenti e ai maggiori volumi di gas immesso.
Le immissioni in rete dai campi di produzione nazionale o dai loro centri di raccolta e trattamento sono state pari a 3,88 miliardi di metri cubi, in riduzione di 0,16 miliardi di metri cubi (-4,0%) rispetto ai primi nove mesi del 2016. I volumi di gas immesso in rete per punti di entrata interconnessi con l'estero o con terminali di rigassificazione di Gnl sono stati pari a 51,60 miliardi di metri cubi, in aumento di 4,24 miliardi di metri cubi, pari al 9,0%, rispetto ai primi nove mesi del 2016. L'aumento - spiega la nota - e' attribuibile principalmente ai maggiori volumi immessi dal punto di entrata di Tarvisio (+2,24 miliardi di metri cubi; +11,1%), dai terminali di rigassificazione di Gnl (+1,66 miliardi di metri cubi; +32,4%) e dal punto di entrata di Passo Gries (+0,68 miliardi di metri cubi; +12,9%).
"I positivi risultati raggiunti nei 9 mesi riflettono sia gli investimenti effettuati che il maggior impegno nell'efficienza economico-finanziaria". Cosi' Marco Alvera', ceo di Snam, ha commentato i dati del gruppo. E ha spiegato: "In linea con quanto previsto dal piano strategico, stiamo proseguendo la nostra attivita' di investimento in Italia, con l'obiettivo di migliorare la competitivita' e la sicurezza degli approvvigionamenti del gas, che si conferma centrale nella transizione energetica verso un'economia a basse emissioni. Grazie ai risultati raggiunti - ha concluso - confermiamo il nostro impegno nel garantire agli azionisti una crescita profittevole e remunerativa".