Economia
Snap, Ipo record con il rischio. La società non fa profitti e brucia cassa

E se fosse l'inizio di una nuova bolla da net economy? Lo sbarco miliardario di Snap a Wall Street sotto la lente d'ingrandimento dei numeri
Oltre ad avere una storia ancora troppo recente per poter essere certi di come andrà a finire, Snap deve poi dimostrare di saper attrarre non solo i “millenials” tra i 15 e i 20 anni o poco più, ma di poter interessare una platea di utenti più variegata.
Il successo stratosferico ottenuto a Wall Street da Snap potrebbe comunque far ripartire la carica delle debuttanti “high-tech”, convincendo nomi come Blue Apron, Dropbox o Uber a quotarsi, dopo un paio d’anni in cui gli investitori erano sembrati preferire società che presentassero un miglior mix di flussi di cassa e crescita dei ricavi e degli utili.
Se così fosse si rischia di tornare a vedere a Wall Street una “bolla” molto simile a quella della “net economy” di fine secolo scorso. L’ipotesi non è così peregrina visto che nel 1999 al suo debutto Amazon.com bruciava cassa equivalente “solo” al 23% del proprio fatturato mentre Tesla tuttora brucia il 20% e Netflix il 18%. Snap, invece, brucia il 114% del proprio fatturato ma la cosa sembra non preoccupare nessuno. E questo, più di tutti i dubbi sulle future evoluzioni del business, potrebbe essere un segnale di pericolo da non sottovalutare.
Luca Spoldi