Economia
Social card e bonus a pioggia, così s'affossa un Paese già povero
Tra bonus, social card e assistenzialismo puro, il Paese non va alla radice dei problemi, continuando a mettere cerotti... Il commento
Assistenzialismo puro! Nel frattempo assistiamo a politiche di promozione del made in Italy come alternativa al carovita… un ossimoro visto che “kmzero” e sovranismo alimentare hanno costi maggiori al consumo.Ciliegina di oggi è l’iniziativa “Dedicata a te”, presentata dalla premier Meloni: 500 milioni per aiutare le famiglie nell’acquisto di generi di prima necessità per combattere il “caro carrello”. Alle Poste (ovviamente! guadagno in casa!) un bonus di 400 euro.
Ma che Paese è questo, che non va alla radice dei problemi e continua a mettere cerotti che i medici del governo pensano si trasformeranno in voti? Come i poveri di oggi potranno continuare a non essere tali e come viene combattuta la povertà in crescita?Quali liberalizzazioni per far crescere il mercato di produzione e lavoro in competitività e qualità?
Per ora vediamo solo soldi per la nuova Alitalia, soldi per il monopolio di balneari, soldi per il monopolio dei taxisti, stipendi al palo, riforme economiche e della scuola solo per favorire l’amor di nazione (liceo del made in Italy)… tutte cose che dovrebbero far gonfiare il petto di quello che il governo considera l’italiano medio, ma non certamente il portafoglio e le libertà economiche ed individuali. Un Paese senza futuro.
*Commento a cura di Vincenzo Donvito Maxia, presidente Aduc