Economia

Spread, la ricetta di Messina. Non c'è tempo, crisi dietro l'angolo

Le indicazioni di politica economica per il Salvimaio

"Un percorso di riduzione del debito pubblico che cominci ora. Così si potrà utilizzare il secondo ingrediente, una maggiore crescita, anche in deficit: ma una crescita giusta e redistributiva, che riequilibri le distanze economiche e sociali tra i 15 milioni di poveri (10 lavoratori, 5 disoccupati) e il resto del Paese. Terzo fattore è il rilancio di educazione, formazione e spese per Ricerca&Sviluppo, ambiti che ci vedono ultimi in Europa e in cui l’Italia potrebbe reinvestire parte dei 75 miliardi che spende male pagando alti interessi sul debito".

E' la ricetta in tre semplici ingredienti di Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa-Sanpaolo, per rimettere in sesto l’Italia. Una ricetta che, spiega in un'intervista a Repubblica il banchiere del più grandi istituto di credito del nostro Paese, leader in Europa, va applicata al Paese "in questo momento", perché ora bisogna "fare le cose difficili. Qualunque risultato esca alle elezioni europee, avremo nei tre mesi successivi una finestra per imbastire questa strategia e non dobbiamo sprecarla".

Perché? "Sono appena tornato da incontri con gli investitori internazionali - dice Messina - e malgrado le preoccupazioni su dazi Usa la liquidità è ancora abbondante e la disponibilità a investirla in Italia è intatta. Se faremo le cose giuste, già in estate si potrà innescare una spirale di fiducia. Altrimenti c’è il rischio che torni il timore dei mercati sul Btp. E non parlo di quattro fondi speculativi ma dei grandi nomi della finanza che hanno ci prestato molti soldi, e vogliono essere legittimamente sicuri che l’Italia possa restituirli".