Economia
Spread, missione di Giorgetti nella City: "Puntate sull'Italia, è sicura"
Le mosse per recuperare il crollo del 23% degli investimenti e per scongiurare il pericolo del rialzo dello spread. Il ruolo di Strategia Italia e Investitalia
di Luca Spoldi
e Andrea Deugeni
"Voglio inviare un messaggio chiaro. Ci sono molte valide ragioni per investire in Italia. L'economia presenta molti punti di forza che sono sottovalutati o sottostimati. La prima forza dell'Italia è la dimensione del settore manifatturiero, che contribuisce al surplus del bilancio commerciale. Questo è da solo sufficiente a confutare alcune analisi astiose e superficiali sulla bassa competitività e la carenza di produttività dell'economia italiana". Inizia con queste parole il tour del sottosegretario Giancarlo Giorgetti nelle capitali della finanza mondiale per rilanciare gli investimenti in Italia, la grande voce macro che è mancata nell'ultimo semestre nella generazione della crescita e che ha contribuito a portare il Paese in recessione.
A Londra, durante la conferenza Equity and Debt Investments in Italy, organizzata dall'Ambasciata italiana nel Regno Unito e da Legance - Avvocati Associati (la prossima tappa sarà negli Stati Uniti), Giorgetti ha voluto fugare anche i dubbi sulla sostenibilità finanziaria dell'Italia, in modo da neutralizzare eventuali timori degli investitori che possono riacendere la volatilità sullo spread Btp-Bund. "Un punto che voglio sottolineare riguarda la sostenibilità finanziaria dell'Italia. Si può convenire che, indipendentemente da chi ha governato prima, era impossibile avere un calo marcato del debito", tanto più che "tra il 2008 e il 2013 si è avuto un calo complessivo del Pil del 9%, cosa abbinata a una ripresa debole negli anni successivi e di livelli di inflazione come quelli visti nell'Eurozona negli anni recenti", ha spiegato il numero due della Lega. "La crisi inoltre ha aumentato l'indebitamento di molti dei nostri partner, mentre l'Italia è riuscita a tenere l'incidenza del debito sostanzialmente invariata in rapporto al Pil", ha poi precisato.
Il principale problema dell'Italia, ha aggiunto il sottosegretario, è "il persistente carattere duale dell'economia"che si nota nel "divario di sviluppo nord e sud, che con la crisi si è accentuato, ma, cosa forse piu' importante, si vede anche nel gap di efficienza e produttività tra i vari settori aperti alla competizione internazionale". Il Governo "punta a compiere ulteriori progressi in questo campo, anche attraverso interventi nella digitalizzazione della pubblica amministrazione per migliorare l'efficienza e la qualita' dei servizi pubblici", ha spiegato.
Un obiettivo del Governo attuale, ha concluso il sottosegretario, è "rilanciare gli investimenti pubblici per rispondere a due necessità: il sostegno alla crescita della domanda interna e il rafforzamento e l'adattamento delle infrastrutture. Sono stati fatti grandi progressi e intendiamo intervenire per promuovere la ripresa delle costruzioni private, forza essenziale per sostenere la crescita".
Al calo degli investimenti pubblici e privati, il premier Giuseppe Conte prova a dare una risposta avendo varato pochi giorni fa i decreti che istituiscono le cabine di regia Strategia Italia e Investitalia. La prima è un organismo incaricato di monitorare lo stato di salute delle opere infrastrutturali presenti in Italia composta dai ministri dell’Economia e finanze e delle Infrastrutture e trasporti (integrata dai ministri interessati alle materie trattate nonché dal presidente della Conferenza delle Regioni, dal presidente dell’Unione delle province d’Italia e dal presidente dell’Associazione nazionale dei comuni italiani).
La seconda è una struttura per il supporto in tema di investimenti pubblici e privati e si dovrà raccordare con la prima nel valutare i programmi d’investimento che riguardano infrastruttura materiali e immateriali, valutare le esigenze di rammodernamento delle strutture pubbliche, verificare lo stato d’avanzamento dei progetti infrastrutturali ed elaborare studi di fattibilità, in collaborazione coi competenti tecnici del ministero dell’Economia e finanza, individuando soluzioni operative in materia d’investimento.
Considerando che fra il 2007 e il 2017 gli investimenti pubblici e privati in Italia sono crollati del 23%, rispetto ad un calo medio del 4,6% in Europa, il fatto che negli ultimi tre mesi del 2018 il tasso di investimento delle società non finanziarie sia risalito dello 0,1% rispetto a fine settembre non può certo bastare ed è dunque necessario tentare di investire, stando però attenti a gestire in maniera ottimale le risorse dato che finanziare investimenti, soprattutto pubblici, ricorrendo al deficit è una strategia che non ha portato a particolari benefici nel corso degli ultimi decenni.
Parlando di risorse, il ministro delle Infrastrutture e trasporti, Danilo Toninelli, ha proposto un piano da 19 miliardi per “interventi improcrastinabili di messa in sicurezza del territorio nazionale e di impulso al trasporto, sia locale che nazionale”, chiedendo al Tesoro di destinare a quei capitoli più del 40% dei 43,6 miliardi di euro che la legge di bilancio 2019 stanzia o sposta sul fondo investimenti. Risorse che pur spalmate su 15 anni vanno ad aggiungersi a quelle già esistenti: tra le singole voci di spesa più rilevanti spiccano gli investimenti sulla rete ferroviaria di Rfi, che dovrebbero aumentare di 8,76 miliardi in aggiunta ai 5,9 miliardi già sbloccati col Dcpm Conte 2018 (mentre alle ferrovie regionali sarebbero destinati 786 milioni tra potenziamento, ammodernamento e messa in sicurezza).
(Segue...)