Economia
Stellantis licenzia ancora negli Usa e pensa di fermare nuovamente la produzione a Mirafiori
Stellantis taglia posti di lavoro inegli Usa e pensa di fermare la produzione a Mirafiori. Gli effetti della crisi pesano anche sul titolo in Borsa
Stellantis licenzia ancora negli Usa e pensa di fermare nuovamente la produzione a Mirafiori
Stellantis sale in Borsa di quasi il 2% dopo l'annuncio di nuovi licenziamenti negli Usa. La società (ex-Fiat ed ex-Fca) ha infatti deciso di tagliare altri 400 posti di lavoro in Nord America, a Detroit, per ridurre i costi. La società aveva annunciato, solo una settimana fa, tagli nello stabilimento Jeep di Toledo, in Ohio con l'eliminazione di un turno e un taglio di 1.110 posti di lavoro a tempo indeterminato. E lo stesso numero di posti di lavoro era stato tagliato nell'impianto di Warren, nel Michigan. In Italia intanto fonti sindacali hanno fatto circolare la notizia di una possibile nuova sospensione della produzione in dicembre nello stabilimento di Mirafiori. La notizia non ha conferme ufficiali e la società ha detto che "verificherà nelle prossime settimane i programmi di produzione di dicembre". Del resto, sempre a causa delle vendite scarse della Fiat 500 elettrica, lo stabilimento di Mirafiori aveva già fermato la produzione da metà settembre al primo di novembre.
Quanto agli Usa i nuovi licenziamenti interesseranno gli addetti del centro di logistica di Freud Street, che supporta entrambi gli stabilimenti che fanno parte del Detroit Assembly Complex. Un portavoce ha spiegato che "Stellantis sta affrontando un anno di transizione per riallineare le operazioni e garantire un inizio 2025 solido. Per migliorare la competitività, la società trasferirà la struttura di Freud Street a un fornitore terzo, il che comporterà licenziamenti di circa 400 dipendenti". In conformità con il contratto siglato nel 2023 con il sindacato United Auto Workers, Stellantis fornirà un anno di sussidi di disoccupazione integrativi in aggiunta alla disoccupazione erogata dallo Stato, oltre a copertura sanitaria per altri due anni. In Europa il gruppo e il partner cinese Leapmotor hanno annullato il progetto di produrre un secondo modello di auto elettrica del marchio cinese nello stabilimento polacco di Stellantis, a Tychy. Reuters ha spiegato che la decisione è stata presa perchè il governo cinese ha vietato alle sue case automobilistiche di fare grandi investimenti in quei Paesi europei che hanno votato a favore dei nuovi dazi sui veicoli elettrici di fabbricazione cinese. E la Polonia è uno di questi.
Il veicolo in questione è il nuovo crossover elettrico B10 di Leapmotor, che la casa cinese ha presentato insieme a Stellantis al Salone dell'Auto di Parigi il mese scorso. La Polonia è tra i 10 Stati Ue che hanno votato a favore delle nuove tariffe fino al 45% sui veicoli elettrici importati di fabbricazione cinese. Sono, invece, cinque i membri dell'Ue, tra cui Germania e Slovacchia, che si sono opposti ai dazi, mentre altri 12 paesi si sono astenuti. La joint venture tra il gruppo di Tavares e Leapmotor starebbe, quindi, già pensando ad alcune alternative alla Polonia, valutando l'ipotesi di utilizzare la fabbrica Stellantis di Eisenach, in Germania, dove vengono prodotti i modelli Opel, oppure lo stabilimento di Trnava, in Slovacchia.
Le società non hanno rivelato dove verrà prodotto il Suv B10 e non è chiaro se altri fattori, oltre alla pressione di Pechino sulle case automobilistiche cinesi, abbiano giocato un ruolo nella decisione di spostare la produzione del B10 dalla Polonia. Comunque è chiaro che la produzione di auto elettriche Leapmotor in Germania sarebbe molto più costosa rispetto alla Polonia, sul fronte del costo del lavoro e dell'energia. I problemi del mercato dell'auto pesano sui corsi del titolo Stellantis che in Borsa ha perso il 37% in sei mesi e ora vale 12,7 euro lontano dunque dal massimo raggiunto nel marzo scorso a 27,35 euro.