Economia
Stellantis, in tre anni persi più di 10mila posti di lavoro. La cassa integrazione è costata allo Stato 700 milioni
Dal 2021 a maggio 2024 l’Inps avrà sostenuto oltre 700 milioni dei 984 milioni totali necessari per la cassa integrazione. Nel 2025 12.000 lavoratori potrebbero perdere il posto
Crisi Stellantis: in tre anni 10mila lavoratori in meno e 700 milioni di cassa integrazione
Stellantis sta attraversando, oramai da tempo, una fase di drastica ristrutturazione in Italia tra uscite incentivate e una massiccia riduzione del personale. Nel dettaglio, dal gennaio 2021 al dicembre 2023, i dipendenti italiani del gruppo sono scesi da 52.700 a circa 42.500, di questi, solo nell'ultimo anno ben 3.000 hanno lasciato il posto. Per queste uscite, Stellantis ha investito tra i 30 e i 130 mila euro a lavoratore.
Tuttavia, come riporta il Corriere della Sera, i problemi vanno ben oltre il taglio al personale c'è anche il nodo dell'età. A Mirafiori, per esempio, uno dei principali stabilimenti italiani, l'età media di un lavoratore supera i 57 anni. Oltretutto circa il 20% del personale ha limitazioni lavorative per problemi di salute.
A tutto ciò si aggiunge il problema della capacità produttiva inutilizzata degli impianti italiani, che pesa sia sull’azienda sia sulle casse dello Stato. Tra il 2014 e il 2020, FCA aveva già ricevuto 446 milioni di euro in contributi per ammortizzatori sociali, di cui 263 a carico dell’azienda. Ma dal 2021, con l’arrivo di Stellantis, la cifra è esplosa: fino al maggio 2024, l’Inps avrà sostenuto oltre 700 milioni dei 984 milioni totali necessari per la cassa integrazione.
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Ad oggi tutti gli stabilimenti italiani del gruppo sono interessati dalla cassa integrazione, con il rischio che a Mirafiori, circa 250 lavoratori raggiungano il limite massimo entro fine dicembre 2024. E le proiezioni per il 2025 non sono di certo più rassicuranti: secondo la Fim Cisl, esclusi gli stabilimenti di Atessa e Pratola Serra, 12.000 lavoratori potrebbero perdere il posto, a cui si aggiungono altri 12.000 dell’indotto diretto.