Economia
Stellantis, si infiamma la polemica sullo stipendio da 36 mln di Tavares
Il cda aveva proposto un massimale di 36,5 milioni di euro per lo stipendio del portoghese, con un aumento del 56% su base annua
Stellantis, lo stipendio di Tavares infuria gli investitori
Il countdown è partito in casa Stellantis: il prossimo 16 aprile, durante l'assemblea generale del colosso automobilistico, gli azionisti saranno chiamati a esprimersi riguardo alla remunerazione per il 2023 del Ceo Carlos Tavares, sulla quale molti sembrano essere in notevole dissaccordo.
A fine febbraio, il consiglio d'amministrazione aveva proposto un massimale di 36,5 milioni di euro per lo stipendio del portoghese, con un aumento del 56% su base annua. La cifra era stata motivata dalla "straordinaria performance del settore automobilistico nel 2023" sotto la guida del manager, caratterizzata e un utile netto record registrato a 18,6 miliardi di euro.
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La proposta di remunerazione includerebbe uno stipendio fisso di 2 milioni di euro, un premio di risultato di 11,4 milioni, bonus azionari di 13 milioni e un bonus eccezionale di 10 milioni correlato alla "trasformazione" del gruppo, nato dalla fusione tra Psa e Fiat Chrysler nel 2021. Tuttavia, a dieci giorni dal voto, tre agenzie di consulenza hanno consigliato agli azionisti di votare "contro" questa proposta, sollevando dubbi sul significativo aumento dello stipendio di Tavares, specialmente in un momento in cui l'azienda sta effettuando licenziamenti su vasta scala.
Le agenzie ritengono anche non adeguatamente giustificato il bonus eccezionale di dieci milioni di euro, sostenendo che le azioni premiate siano parte integrante delle responsabilità di un manager. Insomma, la solita gogna mediatica per gli stipende dei leader aziendali.
I 36 milioni di euro dal numero uno di Stellantis stupiscono anche gli osservatori più tolleranti in termini di performance aziendali soprattutto perchè la cifra è in netto contrasto con il senso di responsabilità che ci si aspetterebbe nella gestione delle retribuzioni dei vertici. Eppure, sembra che nulla possa fermare Carlos Tavares dall'incassare tale somma, soprattutto considerando il record di profitti dell'anno precedente e la distribuzione del 10% agli impiegati del gruppo.