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Successione, cambia tutto. Ecco le nuove regole, le novità del 2024

Successione, ecco le nuove regole per il 2024

Il governo sta lavorando per semplificare la normativa sulle successioni, riducendo gli adempimenti richiesti. Saranno introdotte nuove regole che permetteranno al contribuente di calcolare autonomamente l’imposta dovuta sulla dichiarazione di successione, similmente a quanto già avviene per altre imposte indirette come quelle ipotecarie e catastali.

Entro due anni dall’emissione, l’Agenzia delle Entrate potrà inviare un avviso di liquidazione se risulta dovuta un’imposta maggiore. Il processo di semplificazione di queste procedure era già in corso, con alcune modifiche implementate dal 9 gennaio, compreso un nuovo modello di dichiarazione di successione disponibile online.

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Secondo una bozza del decreto legislativo, le dichiarazioni dovranno essere presentate elettronicamente secondo le direttive stabilite dall’Agenzia delle Entrate, mentre i non residenti potranno inviarle anche via raccomandata o altri mezzi simili che ne attestino la data di spedizione.

Il decreto prevede anche la creazione di un unico tributo sostitutivo di imposte come quella di bollo, ipotecaria, catastale e altre tasse speciali, potenzialmente a un valore fisso, per semplificare e migliorare l'efficienza dei sistemi di pagamento e riscossione tramite mezzi elettronici.

Verranno eliminati anche l'obbligo di presentare estratti catastali per gli immobili e certificati dei pubblici registri per navi e aeromobili.              

In Italia, esistono tre principali tipi di successione:

1. Successione testamentaria: il testatore designa gli eredi e decide le proporzioni dei beni da lasciare.

2. Successione legittima: in assenza di testamento, la legge stabilisce le proporzioni spettanti agli eredi basandosi sul grado di parentela con il defunto.

3. Successione necessaria: alcune quote dell’eredità sono riservate per legge ai parenti più prossimi, chiamati eredi legittimari.

La legge impone limitazioni sulla libera disposizione dei beni: anche con un testamento, esiste una “quota legittima” riservata agli eredi legittimari. La “quota disponibile”, ovvero quella che il testatore può liberamente attribuire, è calcolata sottraendo dalla totalità del patrimonio le frazioni spettanti ai legittimari, variando in base alla composizione familiare dell’ereditando.

Gli eredi legittimi sono definiti per legge e includono il coniuge, i discendenti (figli, nipoti), gli ascendenti (genitori, nonni), e altri parenti fino al sesto grado. La legge stabilisce un ordine di successione che esclude gli ordini successivi se sono presenti eredi di un ordine precedente. In assenza di eredi, l'eredità è devoluta allo Stato.

Esempi specifici: se il defunto ha figli, questi ereditano in parti uguali. Se c’è un coniuge e un figlio, l’eredità viene divisa al 50% tra i due. Con più figli, il coniuge riceve 1/3 dell’eredità e i figli il restante 2/3, da dividere equamente. I figli legittimi sono considerati equiparati ai figli adottivi, quelli nati fuori dal matrimonio, e quelli naturali.






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