Economia

Tasse, Misiani: "Nessun rinvio a settembre, aggraverebbe la situazione"

Il viceministro dell'Economia: "Le imposte vanno pagate, servono a finanziare i servizi essenziali"

FISCO: MISIANI, 'RINVIO A SETTEMBRE AVREBBE AGGRAVATO SITUAZIONE'

"Un rinvio a settembre avrebbe aggravato la situazione, dobbiamo rimettere ordine con la riforma organica del fisco. Ci sono proposte sul tappeto speriamo che nella legge di bilancio si possa cambiare una situazione obiettivamente complicata per tanti contribuenti". Lo ha detto il viceministro all'Economia Antonio MISIANI in merito alle scadenze fiscali di questi giorni, intervistato ai microfoni di 'Radio 24'.  

UE: MISIANI, 'NEGOZIATO MOLTO DURO, E' IN GIOCO FUTURO DELL'UNIONE'

"Vedremo come andrà a finire il negoziato molto complicato e molto duro di queste ore. Speriamo tutti che finisca positivamente per l'Italia e per l'Europa perché è in gioco il futuro dell'Unione europea". A dirlo è il viceministro dell'Economia Antonio Misiani in un'intervista a 'radio 24'. "Se le cose andranno come noi speriamo - sostiene - avremo a disposizione risorse per finanziare progetti e programmi di ripresa economica ed è chiaro che il settore turistico non potrà che essere oggetto di una parte significativa di questi interventi".

Tasse, Misiani: "Nessun rinvio. Le partite iva non stanno peggio di altri"

L'emergenza Coronavirus in Italia non è finita, ma adesso a preoccupare di più è la crisi economica in corso da mesi, dopo il lungo lockdown. Il problema non riguarda solo i cittadini in difficoltà, ma anche le casse dello Stato, che dopo le proroghe dei pagamenti delle tasse adesso sono in difficoltà. La conferma arriva dal viceministro dell'Economia Antonio Misiani. "Le partite Iva non stanno peggio degli altri. Ma ora - dice Misiani alla Stampa - rate mensili e addio agli ingorghi. In questo Paese bisogna anche iniziare a dire che le imposte vanno pagate perché servono a finanziare i servizi essenziali".

"Stiamo parlando - prosegue Misiani - di scadenze che erano previste per il 30 giugno, per le quali abbiamo già concesso più tempo: fino al 20 luglio senza alcun aggravio e fino al 20 agosto con una maggiorazione dello 0,4%, cioè 4 euro ogni mille”. E tutto questo, aggiunge ancora il vice del Mef, “dopo aver rinviato a settembre i versamenti di marzo, aprile e maggio e aver deciso sgravi per oltre 56 miliardi da qui al 2022, tra cancellazione dell'Irap 2020 ed eliminazione delle clausole di salvaguardia Iva e accise”.